Già prima di entrare nella sala congressi dell’hotel Salus, la prima sorpresona: ma quello non è Francesco Battistoni, l’ex capogruppo in consiglio regionale del Pdl? Sì sì, è proprio lui: abbigliamento casual, capelli un po’ più brizzolati, eppure in gran forma. Scherza con tutti, tutti lo vengono a salutare: vuoi vedere che? “No, non passo mica al Pd, anche se non si sa mai – scherza Battistoni – Sono venuto perché mi interessa l’attività della Regione, anche perché fino ad un anno fa ero lì. E poi, con elezioni europee alle porte, uno si deve anche informare”. Questa la versione ufficiale, in attesa di eventuali sviluppi e/o colpi di scena.
Seconda sorpresona: quando Zingaretti scende dalla Lancia presidenziale gli si avvicinano i dipendenti della casa di cura Nuova Santa Teresa (tra l’altro lontana appena cento metri). La loro odissea è lunga, e non ancora risolta: parlano col governatore per qualche minuto e gli consegnano due cartelline di documenti, poi ringraziano educatamente. Speriamo bene.
Dentro, la formula disegnata dai partiti che hanno sostenuto la candidatura del governatore (Pd, Sel e Psi più le varie liste civiche) prevede l’intervento di alcuni sindaci dei Comuni più importanti della Tuscia. Attaccante il padrone di casa Leonardo Michelini, che dopo aver ricevuto le concessioni termali dalla Regione, chiede di poter darle ad un unico soggetto: “Già ci sono arrivate 25 manifestazioni d’interesse”. E sui rifiuti da Roma, ammette: “Forse i comuni dovevano essere maggiormente coinvolti nell’emergena, per spiegarla meglio ai cittadini. Noi vogliamo essere trasparenti, metterci la faccia”.
Tocca poi a Mazzola, il battagliero sindaco di Tarquinia, che esprime soddisfazione a Zingaretti per come stanno andando le cose: “Ma forse dovevamo comunicarle meglio. Caro Nicola – ha detto – ti aspetto a Tarquinia per parlare di tante cose, anche dell’autostrada tirrenica. Le aziende di Tarquinia non sono coinvolte, forse perché certi prezzi di offerta per i lavori sono anomali…”
Luciano Cimarello da Montefiascone si complimenta pure lui. E racconta come frulla ora la macchina regionale: “Ci serviva una correzione di una delibera urbanistica. Con la Polverini abbiamo aspettato due anni, e niente. Tu in sei mesi hai risolto tutto”. Vedi alla voce: vantaggi di essere allo stesso partito.
Un punto in più ad Alberto Bambini, sindaco di Acquapendente, che dimostra di stare sul pezzo e, all’indomani dell’approvazione della nuova legge regionale sull’acqua, avverte: “Basta che tutti i Comuni entrati all’epoca in Talete non si ritrovino cornuti e mazziati”. Ecco a cosa serve leggere i giornali.
E tra il pubblico c’è pure Francesco Battistoni
di Andrea Arena
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