Coldiretti Viterbo è stata presente al Vinitaly ed ha evidenziato la necessità della semplificazione per tagliare la cattiva burocrazia nel settore vitivinicolo e per dimezzare tempi e costi per le imprese. E’ di buon auspicio per il futuro del Paese e della nostra agricoltura, in sintonia con gli obiettivi della presidenza del Consiglio e la domanda che emerge dalle imprese agricole, per dar vita ad una burocrazia “finalmente utile” che garantisce la qualità e la salubrità dei prodotti senza uccidere i produttori. Auspichiamo che il tutto si traduca burocrazia. Infatti oggi i produttori dal vigneto alla bottiglia sono costretti ad adempiere a più di 70 pratiche che coinvolgono 20 diversi soggetti, sprecando almeno 100 giornate di lavoro per soddisfare le 4000 pagine di normativa che regolamentano il settore. Sembra che lo stesso presidente del Consiglio Matteo Renzi abbia colto alla perfezione l’urgenza che abbiamo avvertito il dovere di far presente come organizzazione grazie al nostro presidente nazionale Roberto Moncalvo.
Al Vinitaly Coldiretti ha presentato una proposta presto in fatti presso gli uffici competenti del Ministero. La presenza dei produttori della Tuscia, al di là degli importanti riconoscimenti ottenuti, rappresenta la sintesi di un’ottima sinergia tra il mondo della produzione e l’Ente Camerale di Viterbo che, malgrado il forte contenimento delle risorse disponibili, ha permesso, comunque, delle condizioni di presenza importanti ed apprezzate. La valorizzazione delle specificità dei vini della Tuscia deve continuare mediante modelli di marketing e sviluppo anche nuovi come quello portato avanti dalla Enoteca Provinciale che è stata presente alla rassegna con 39 etichette sviluppando contatti significativi non solo con il mercato italiano ma soprattutto con quello estero.