“Quando Viva Viterbo ha deciso, dopo il primo turno, di appoggiare Leonardo Michelini, ha fatto una scelta strategica e non tattica. Una scelta dettata, sostanzialmente, da tre capisaldi: l’alternanza di governo è un bene in sé per la città; la figura di un imprenditore dava più garanzie di rinnovamento rispetto a un accrocco tutto politico che aveva lasciato la città nella situazione che sta sotto gli occhi di tutti; il tasso di civismo e concretezza politica nell’alleanza che ha appoggiato Michelini al secondo turno era molto maggiore rispetto all’altro fronte. Questi tre capisaldi sono sicuramente ancora validi: al di là delle polemiche di un’opposizione che non si è ancora resa conto di essere tale. È per questo che non abbiamo mai avuto dubbi sulla scelta fatta ed è per questo che rinnoviamo la nostra fiducia al sindaco Michelini”.
Firmato Filippo Rossi, il quale – alla vigilia di giornate che potrebbero essere decisive per il suo movimento – ha sentito il bisogno di rimarcare la volontà di viva Viterbo a rimanere all’interno della maggioranza, pur dovendo ingoiare il rospo del caso Giacomo Barelli. Il quale – a meno di improbabili ripensamenti – non sarà più assessore alla cultura.
Ma Rossi va oltre e si aggrega, in qualche modo, al capogruppo del Pd Francesco Serra. “Ha però ragione – afferma Rossi – chi dice che serve una verifica programmatica dell’azione di governo. Serve perché sarebbe folle rinunciare a un’occasione del genere, serve perché se Viterbo ha ancora una speranza di salvarsi è nel rinnovamento e non nella conservazione. La città ha bisogno di cambiare. Una verifica che, oltretutto, servirà ad amalgamare componenti e sensibilità diverse che, fino ad oggi, forse inconsciamente, hanno lavorato un po’ troppo “in proprio”. Da parte di Viva Viterbo, movimento civico che si considera parte integrante di questa maggioranza, ci sarà tutta la collaborazione possibile per una nuova ripartenza”.
A naso sembra un tentativo (forse un po’ disperato) di recuperare posizioni perdute e di rientrare in partita dopo qualche autogol di troppo, che ha messo a dura prova la resistenza nervosa dei partiti alleati. Comunque, vedremo come finirà. Pd e “Oltre le mura” nei giorni scorsi hanno fatto sapere a chiare note che non ne possono più di Viva Viterbo e dei “filippini”. Che, per la maggioranza – è stato sottolineato – non sono determinanti. Starà al sindaco svolgere il ruolo di grande mediatore. Si vedrà con quale risultato.
Arroganti, boriosi, avidi di potere, intellettualmente disonesti, voltagabbana abituali, alfieri della costosa (a spese del contribuente) kultura (con la kappa come kaffeina) del nulla: non serve una verifica stile prima Repubblica per capire che è meglio estromettere dalla giunta Michelini Philip Red from Trieste e i suoi tristi scherani.