Come ogni stagione tiene il suo abbigliamento adatto, ogni periodo ha quelle fastidiose paroline che dicono tutti e nessuno conosce (a fondo). Così, tra spread, omofobia e roba simili, uno dei pochi vocaboli sui quali ci si dovrebbe soffermare con decisione (e riflessione) è senza dubbio femminicidio. Una tristissima realtà che pare assai lontana ed invece è tanto (troppo) vicina. Due numeri? In Italia una donna su tre è stata vittima dell’aggressività di un uomo. Oltre sei milioni sono quelle che hanno subito percosse fisiche e sessuali. Ogni anno vengono uccise in media cento dal marito, dal fidanzato o da un ex. Centoventotto nel 2013.
Dati sconcertanti. Analizzati dalla Regione Lazio, che a riguardo ha appena approvato una legge ad hoc. Definita dagli ideatori “lezione di civiltà”.
“Il testo è stato costruito su un concetto di condivisione – spiega Riccardo Valentini, consigliere alla Pisana – frutto del confronto con tutti gli elementi, i suggerimenti e le richieste arrivate durante le audizioni. Sono orgoglioso del lavoro svolto dalle pariruolo Marta Bonafoni, Daniela Bianchi e Rosa Giancola, che hanno strenuamente difeso questa proposta da attacchi ideologici. Una battaglia di cui andiamo fieri”.
Scendendo al di dentro della faccenda, trattasi di un testo all’avanguardia, che vuole affrontare non solo il problema emergenziale, ma puntare alla formazione, alla sensibilizzazione, alla promozione del rispetto dei diritti. Una rivoluzione culturale, un processo di rete. “L’obiettivo è quello di coordinare e integrare le politiche sociosanitarie con quelle riguardanti cultura e famiglia – prosegue la voce de Per il Lazio – rivolgendo lo sguardo soprattutto all’educazione, alla formazione, al lavoro, alla casa e alla tutela della sicurezza. Fondamentale è inoltre l’istituzione della cabina di regia per la prevenzione e il contrasto, che ha il compito di promuovere l’attivazione di una fitta trama di cui faranno parte le istituzioni, gli enti pubblici e privati, nonché le associazioni. Formulando proposte e coordinando gli interventi per la prevenzione e il contrasto, così come il sostegno delle vittime e dei loro figli”.
Un articolo importante è dedicato ai compiti e alle definizioni delle strutture, disciplinate da un autonomo regolamento interno, la cui metodologia di accoglienza è basata sulla solidarietà e sulle relazioni al femminile. La legge, finanziata con un milione di euro, istituisce infine un piano triennale attuativo degli interventi e delle misure di contrasto, fissando gli obiettivi da perseguire e coordinando gli interventi per sostenere le vittime anche nei loro percorsi di autonomia.
Ci fa sempre piacere leggere le ficcanti proposte dell’onorevolino Riccardino Valentini, ovvero la testa più lucida della Pisana, consapevoli come siamo che sia lui sia il suo efficientissimo ufficio stampa sono pagati da tutti noi. E questo, in cerro senso, ci inorgoglisce.