Che alla fin fine sul fatto che ogni scusa è buona pur di non stare in classe non ci piove. Certo è però che in questo caso il discorso cambia. Perché qui si sta parlando allo stesso tempo di un progetto culturale, nonché d’una pratica interessante. Due cose considerate spesso diametralmente opposte, soprattutto quando si passa metà della propria giornata col sedere sotto i banchi. Comunque. Saranno ben cinquecentoventi i ragazzi delle scuole superiori (della provincia) che stamani si recheranno al Genio. E questa è già una notizia. Perché il colosso centrale di Viterbo sta chiuso da un pezzo. Anzi, da troppo. Esattamente come il cugino Unione, sponda teatro. Occuperanno l’arena di buon’ora (alle 9.30) insieme ai loro insegnanti. Più di cento colleghi non ce l’hanno invece fatta ad accaparrarsi un posto. I ticket son finiti con clamorosa velocità. In pellicola girerà “La mafia uccide solo d’estate”. Primo appuntamento de “A scuola di cinema 2014”.
“Un’edizione più strutturata – dice il direttore Mauro Morucci – dedicata come sempre solamente ai ragazzi, ma ricca di contenuti. Ora due date, poi si riprende a settembre”. Oltre a proiezioni e incontri son previste una rassegna dei migliori documentari del Festival internazionale di Roma, un concorso per la realizzazione del soggetto di uno spot su una tematica di carattere sociale, visite guidate al Centro sperimentale di cinematografia capitolino e a Cinecittà, più allegati in via di stesura.
L’iniziativa è promossa dal nuovo che avanza, il Cineclub del Genio. In collaborazione col consolidato Tuscia Film Fest, l’assessorato alla Pubblica istruzione del comune di Viterbo, il Festival internazionale del film di Roma, il Disucom dell’università della Tuscia, la Ausl Locale nel dipartimento salute mentale.
“Inutile sottolineare l’importanza del Cineclub – rimarca Morucci – puntiamo alla riapertura effettiva del Genio. Che vivrà di cinema come tutti gli altri, ma sarà anche un contenitore culturale. Lo riempiremo di idee. È un patrimonio cittadino. Va in tutti i modi sistemato e rimesso in moto”.
Per quanto riguarda infine “La mafia uccide solo d’estate”, occorre ricordare che i presenti non si godranno soltanto il filmuccio per poi tornarsene a casa. Il bello viene dopo. Con lo scambio di idee e curiosità suscitato dalla presenza dei due sceneggiatori Marco Martani e Michele Astori. In sala anche parte dal cast, ma non Pif, preso da altri impegni. Sarà la prima volta che gli alunni guarderanno senza sbadigliare uno che si chiama Diliberto. Pierfrancesco Diliberto, però.
Invece sabato scorso, nonostante l’impegno profuso by the big but stinky journalist, la scuola di sceneggiata di Philip Red from Trieste ha raccolto quattro gatti.