Venti giorni che ti ho perso. Per dirla alla Michele Zarrillo. Un quartiere intero bloccato, senza sbocco in rete. Senza internet. E soprattutto senza spiegazioni (valide, di chiacchiere invece tante). La tecnologia è tornata solo ieri a Santa Barbara, e solo perché in diversi si sono lamentati. E su vari fronti. Dal campo da rugby alle pendici più lontane.
Computer, cellulari, tablet. Tutto bloccato. Nessun preavviso. Telecom ha abbandonato un bacino d’utenza di dodicimila persone (la città nella città, mettendo tra l’altro in ginocchio anche i surrogati Fastweb, Alice e via dicendo).
Le cause? In diversi si sono mossi, come da copione, telefonando al classico numero (non sempre) verde. “Ci scusi per il disagio – questa la risposta dell’operatrice, dalla vicinissima Romania – Provvederemo a ripristinare la linea il prima possibile”. Che non fa certo rima con tre settimane d’attesa. Così si torna alla cornetta. “Strano – sempre voce del profondo est – Credo sia un guaio solo suo. Un’anomalia. Gli altri della zona stanno a posto”. Ma poi si sa, Viterbo è un piccolo paese e la gente mormora. Così, raccolte varie testimonianze, ognuno sfodera l’arma segreta. “Mi hanno detto i tecnici che il quartiere, essendo in piena espansione, è soggetto ad aggiornamento ed allargamento del cablaggio – prima testimonianza – pertanto ogni volta che spunta un palazzo, ed ha esigenze di navigare, per portargli il necessario si deve rivedere il tutto. E quindi per un po’ succede questo caos”. Basterebbe pensarci prima. Magari prima ancora di gettare le fondamenta. Il solito italian job, verrebbe da dire.
Comunque. “Leggetevi il contratto – tuona quello più arrembante – per ogni giorno di disservizio ci dovrebbero rimborsare cinque euro. Ecco perché tergiversano, perché se ci uniamo e gli facciamo causa insieme li roviniamo”. L’azione collettiva è quindi dietro l’angolo. Magari dietro quello della prossima palazzina piantata in loco. Si parla di associazione dei consumatori e di boicottaggio del sistema in favore di qualche privato più affidabile. E sarebbe una bella mazzata per l’azienda leader (o almeno così giurano in pubblicità) e tutti i suoi discepoli.
“Ok, ieri hanno ripristinato la faccenda – chiude lo scontento – Ma non ci siamo. Paghiamo bollette salate, e quella in corso nemmeno ce l’hanno congelata. Ma stiamo scherzando? C’è gente che per lavorare s’è dovuta inventare le strategie più folli. Così non va bene”.
S. Barbara: l’Adsl c’è, ma non sempre funziona
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Belli invece i quartieri con l’adsl ma sommersi dalla monnezza e abbandonati nell’incuria.