16112024Headline:

Meno polizia postale e ferroviaria

INTERNET: GENOVA; SCARICAVANO FILM GRATIS, DENUNCIATIPiù che la carica, si direbbe la discarica dei 101. Entro l’estate infatti saranno proprio centouno, su centodieci, le provincie che conteranno un presidio di sicurezza in meno. Non dormiremo più sonni tranquilli manco a Viterbo, che quando si tratta di tagli ci sta sempre in mezzo come il prezzemolo. E non può contare manco su Batman o supereroi affini. Residenti altrove.

Lo scorso 4 marzo, il vice capo della Polizia di Stato, Prefetto Alessandro Marangoni, ha illustrato le linee guida del progetto di spending review. Alle sforbiciate già operate in precedenza si andrà ad aggiungere la rimozione delle sezioni ritenute “non-strategiche”. Che all’ombra della Palanzana portano il nome di Postale e Ferroviaria. La prima, operativa da circa 30 anni, è ormai un indispensabile apporto contro il crimine informatico. Parlano i numeri, tratta circa 1200 denunce l’anno. La seconda invece verifica e controlla ben dodici stazioni in una delle province più estese del malconcio Stivale. Tra la città dei Papi, Orte, Monterosi, Civita Castellana e Tarquinia, una cinquantina di agenti rischiano la migrazione forzata.

Cosa ne pensa la politica? “Un’operazione dannosa sia per il personale interessato che per i viterbesi, ai quali verrebbero meno tutela e sicurezza ora garantite proprio dalla presenza capillare delle forze di Polizia territoriali”,  attacca così il deputato del Partito democratico, Alessandro Mazzoli. Che sul cosiddetto “Piano di razionalizzazione dei presidi” ha interrogato il ministro dell’Interno Angelino Alfano. Non è dato sapere se lo stesso Alfano sia risultato preparato o se abbia portato la giustificazione dei genitori. Ancora Mazzoli: “Non ce lo possiamo permettere. Ne va delle sicurezza della popolazione e sarebbe una lesione delle professionalità che oggi combattono contro tipologie di crimine sempre più diffuse”.

Solidarietà arriva anche dalla Provincia (ciò che ne rimane). “Anziché potenziare le strutture adibite al controllo ed alla sicurezza continua un’operazione sistematica di smantellamento – tuona il presidente (più o meno) Marcello Meroi – che rischia di incrementare la diffusione dei reati”.

E poi. “Non si può razionalizzare sulla sicurezza – incalza – il Ministero dell’Interno non trova di meglio da fare che sopprimere anche quelle strutture che fino ad oggi hanno operato, pur fra mille difficoltà, con efficienza incredibile. La Provincia esprime netta contrarietà rispetto al piano predisposto dal Governo, auspicando che possano prevalere la ragionevolezza ed il buon senso. Ci sono tanti altri settori in cui si può e si deve risparmiare (tipo la Provincia stessa, per dirne uno a caso, ndr). Quello della sicurezza è forse l’unico in cui non si dovrebbe mai badare a spese. Purtroppo non esistono più zone franche o isole felici. Per questo ci dichiariamo pronti a combattere a fianco di quanti rischiano il posto e di quanti non saranno tutelati in termini di serenità”.

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1 Commento

  1. Giorgio Molino ha detto:

    Guardiamo il lato positivo: con il trasferimento a Roma tanti buontemponi (eufemismo) – vuoi per la paura di incidenti, vuoi per la pigrizia, vuoi la dieci euro – la smetteranno di vergare ridicoli esposti, dedicati a questa o quella goliardata che circola in rete, che distolgono la polizia postale dalla repressione di ben più gravi reati. Intelligenti (ma anche poco intelligenti) pauca.

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