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“La convenzione è pronta, venitela a firmare”

La tribuna dello stadio Enrico Rocchi

La tribuna dello stadio Enrico Rocchi

Ieri mattina la telefonata, l’incontro nel giro di tre o quattro giorni. Prove tecniche di distensione sull’asse palazzo dei Priori – via della Palazzina. Dopo che da quest’ultima, sede della Viterbese, erano partite notevoli bordate. Argomento: la gestione dello stadio comunale Enrico Rocchi. Mittente: Piero Camilli, il patron della Viterbese.
Aveva tuonato Camilli: “Qui non si può fare calcio. Io con questi amministratori non voglio più parlare, non si sono degnati neanche di rispondermi al telefono”. Sullo sfondo, una convenzione pronta o quasi, manca solo la firma, che assegnerebbe al club gialloblu la gestione dell’impianto in pianta stabile, per una durata di due anni, e dunque la certezza di poter programmare il futuro non solo sportivo ma anche logistico e ambientale della squadra con il leone sul petto. Già, perché lo stato dell’arte è comunque chiaro: la Viterbese arrivata in estate da Grotte col trasferimento del marchio Castrense è costretta ad allenarsi a spasso per la provincia (Marta, Oriolo, La Quercia), il fondo erboso del Rocchi è rovinato sin dallo scorso giugno, quando la società precedente (a proposito: come si chiamava? Chi erano i dirigenti? Quali i padrini politici?) s’era “dimenticata” di innaffiarlo e di curarlo per settimane e settimane, sotto il caldo secco. Senza dimenticare gli altri problemi accessori ma, attenzione, non secondari: i muri che crollano, l’acqua calda che non c’è, il tunnel che s’allaga. Una tristezza infinita, insomma, che ha provocato lo sfogo del Comandante e che non ha risparmiato sindaco Michelini e consigliere delegato allo Sport, Insogna, dagli attacchi camilliani.
La parola dunque a Sergio Insogna. Che dà un paio di notizie: “Stamattina ho chiamato Camilli e abbiamo stabilito un incontro per i prossimi giorni, non appena rientrerà in città dai suoi impegni – dice il consigliere di Oltre le mura – All’incontro ci sarà il dirigente dei Lavori pubblici Dello Vicario e anche il sindaco. Io stesso avevo già effettuato un sopralluogo al Rocchi la settimana scorsa, col direttore generale della Viterbese Palmas. Il quale mi aveva segnalato alcuni punti critici, che io avevo trasmesso immediatamente ai Lavori pubblici. Il Comune dunque non si disinteressa certo della cosa, ma ci sono dei passaggi da rispettare”. E qui entriamo nel merito tecnico burocratico della faccenda, vale a dire la famigerata convenzione.

Il muro crollato allo stadio Rocchi

Il muro crollato allo stadio Rocchi

E’ pronta, approvata da una delibera di giunta del novembre scorso. “E’ stata concordata anche con i legali della Viterbese – spiega Insogna – Ha la durata di due anni, prevede che il Comune paghi l’acqua per l’innaffiamento (perché il Rocchi non è dotato di pozzo e dunque utilizza la rete idrica, un’assurdità, ndr), provveda alla risistemazione del manto erboso e dia alla società gialloblù un contributo di diecimila euro l’anno. Una convenzione con diritti e doveri, come tutti. Solo che bisogna anche firmarla, per dargli validità. E in questo caso è la Viterbese che deve provvedere, visto che il segretario generale ha chiesto da parte di tutte le società che gestiscono i vari impianti di proprietà comunale delle documentazioni. Se la Viterbese non provvede, non possiamo farci nulla: né io, né il sindaco”, conclude Insogna.
Se poi il Rocchi sia ancora destinato ad essere la casa della Viterbese (Camilli ha minacciato di portare via la squadra a fine stagione), se non sarà l’ora di (ri)parlare di uno stadio nuovo e più rapportato alle esigenze di una società ambiziosa, questo è un altro discorso, futuribile. Per il momento è meglio ricomporre la frattura tra Comune e club, tenendo conto di tutte le variabili. Di certo, i tempi della burocrazia e l’ambiguità della politiche e l’indole del Comandante sono cose impossibili da conciliare. I tifosi hanno già scelto da quale parte stare. L’incontro dei prossimi giorni potrebbe riportare un po’ di serenità, ma con data di scadenza incorporata.

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1 Commento

  1. Giorgio Molino ha detto:

    Con il suo bel linguaggio a base di improperi e turpiloquio, il Sor Camilli è pronto per l’ennesima giravolta politica: l’adesione al movimento pentastellato del guru del vaffa Beppe Grillo.

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