Oggi si sistema la faccenda. È tempo di bilanci. Di passaggi di consegne. Di rimpasto (per utilizzare un termine d’attualità). Un momento di (alta) democrazia – come poi sottolineano i diretti interessati – simile a quello che dovrebbe succedere anche in politica. E con la parola “simile” si intuiscono un sacco di cose… Comunque.
Passati i quattro canonici anni la Cgil torna a riunirsi. Una due giorni di full immersion all’interno delle Terme Salus. Invitati tutti gli iscritti. Per un percorso che parte da lontano. Dalle assemblee di base (poiché le fondamenta rimangono e sempre rimarranno la perte più importante). Secondo passaggio il congresso provinciale di categoria. Di ogni categoria, edile, commercio, scuola e via dicendo. Ed eccoci finalmente al congresso delle confederazioni (gergo tecnico). Il diciassettesimo. Nel quale verranno eletti i nuovi gruppi dirigenti. E, su ogni altra cosa, il novello segretario generale. “La partecipazione è stata importante – spiega Miranda Perinelli, che ad oggi ricopre proprio questo ruolo – più di quindicimila persone tra tesserati e pensionati. Una discussione lunghissima, a volte accesa, ma molto produttiva. E quando c’è da alzare la voce e da confrontarsi lo considero sempre come un dato positivo. Significa che si sta cercando una strada come gruppo. Con visioni diverse, trasversali, ma intenti comuni”.
Al vaglio saranno presi due documenti, considerati cardine. Si toccheranno questioni di vitale importanza a partire dal lavoro. “Problemi quotidiani – prosegue in modalità combattiva la Perinelli – prospettive, sofferenza. Sfiducia in una classe politica che non ha portato beneficio alcuno. Solo tagli”. E ancora. “Gli ammortizzatori sociali – parla sempre lei – Una profonda modifica alla legge Fornero, che si sta rivelando una vera catastrofe”. E il punto si sofferma proprio sulla Fornero. Per passare da un’ottica generale ad una più provinciale. “A Viterbo siamo messi male – sciorina due numeri – molto peggio che in altri posti. Disoccupazione superiore al tredici per cento e quasi cinque giovani a spasso su dieci. Le prospettive sono inquietanti. Se non bastasse abbiamo una quantità straboccante di cassaintegrati. Ordinari ed extra. Più quelli in deroga. Gente che non vede soldi da quasi un anno. In una zona dove la produttività è quasi inesistente e dove le poche realtà che esistono, vedi il distretto ceramista di Civita Castellana, avrebbero bisogno di essere seguite in ottica di ammodernamento. Di internazionalizzazione. Insomma c’è tanto da lamentarsi, ma anche tanto da fare”.
E per fare occorre pescare in casa. Proprio per questo al congresso (che poi si chiama “Il lavoro decide il futuro”) interverranno diverse autorità locali. Il sindaco Michelini, ma anche il rettore dell’Unitus Ruggeri. Meroi per la Provincia e Valentini per la Regione. “Dobbiamo cooperare tutti – chiude – se pensiamo che l’aiuto arrivi dall’alto siamo fuori strada. Creiamo i presupposti per rialzarci in autonomia”.
Per quanto riguarda infine i segretari di categoria la notizia porta il fiocco rosa. Tutti confermati, con l’aggiunta di Antonella Ambrosini (alla Funzione pubblica), che prende il posto di Sergio Riccardi. Per lui son trascorsi gli otto anni, col conseguente saluto obbligato.
Seconda priorità: la ricomparsa delle mezze stagioni.