Il servizio idrico deve tornare in mano al pubblico. Dopo l’esito dei referendum del 2011, in Parlamento verrà discussa una legge di iniziativa popolare che definisce i principi con cui deve essere gestito il patrimonio idrico nazionale e il governo pubblico del ciclo integrato dell’acqua. Il sottoscritto è tra i firmatari della proposta per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque. Il testo è stato depositato la settimana scorsa ed è il risultato della condivisione dell’attività del Forum dell’acqua pubblica e di alcune forze politiche presenti in Parlamento.
La proposta di legge ribadisce che l’acqua è un bene comune e l’accesso all’acqua potabile è un diritto umano essenziale. Si tratta di una risorsa rinnovabile da tutelare anche per le generazioni future e non deve essere usata secondo logiche di mercato. Il principio ispiratore è che la gestione del servizio deve essere priva di rilevanza economica e sottratta ai principi della libera concorrenza, poiché persegue finalità sociali e ambientali di pubblico interesse.
La legge affida alle Regioni il compito di redigere il Piano di tutela delle acque e la scelta del modello gestionale del servizio idrico integrato. Le funzioni di controllo sono affidate a una Autorità nazionale di vigilanza sulle risorse idriche. La gestione e l’erogazione del servizio idrico integrato non possono essere separate e vengono affidate esclusivamente a enti di diritto pubblico. Inoltre, si definiscono le modalità della fase di transizione verso la ripubblicizzazione della gestione del servizio idrico, stabilendo la decadenza degli affidamenti in essere in concessione a terzi, e definendo i tempi e i vincoli per la trasformazione degli affidamenti in essere attraverso società a capitale misto pubblico-privato o attraverso società a totale capitale pubblico.
Le risorse saranno reperite da riduzioni di spesa pubblica in ambito nazionale e attraverso la lotta all’evasione fiscale. E’ possibile anche prevedere intese con la Cassa Depositi e prestiti per accompagnare i programmi di investimento mirati alla riqualificazione delle infrastrutture e delle reti idriche.
Più pensoso, e di conseguenza più costoso, l’ufficio stampa dell’onorevolone Mazzoli. Uffici stampa di tutti i politicanti, unitevi, restituiteci il nostro denaro e andate affan…!