Dialogo estrapolato (che fa rima con rubato) da due passanti in via Cavour. Sabato pomeriggio, ore 17 circa. “Che è ‘sto deserto?”, chiede il primo. “Un dispetto ai commercianti”, risponde l’altro. Ecco, con questo spirito e con altrettanto entusiasmo Viterbo apre le porte alla rivoluzione del secolo. Il provvedimento comunale secondo il quale parte del centro storico rimarrà chiusa (per ora solo nei weekend) al passaggio delle auto. Tecnicamente si chiamerebbe Ztl (zona a traffico limitato), praticamente non piace a nessuno. Quasi nessuno, per inserire una ventata d’ottimismo.
Il tour dei divieti attacca proprio da Cavour, percorribile fino a trequarti della sua lunghezza. Poi o si gira verso via Annio o si fa retromarcia. E a ingranare la retro son parecchi. Molti dei quali imprecando sottovoce. Non per un discorso legato all’educazione, ma perché sul sedile posteriore ci stanno i figli, anime innocenti. “Mi può stare anche bene – dice una mosca bianca propensa allo scambio di battute – Ma adesso dove mi vado a ficcare? Qui per cercare di far meglio si finisce spesso per creare il disagio”.
Più in alto piazza Fontana Grande è l’emblema del risultato. Vuota. Senza auto ma pure senza gente a spasso. Troneggia imponente il cartello che ricorda la novità. Dinnanzi a Palazzo dei Priori invece un po’ di struscio ci sta (provenienza Corso), e a parte una pattuglia dei Carabinieri ed un paio di macchine autorizzate (residenti o pezzi grossi?) si respira, alla grande. “Avanti così – tuona garibaldino un signore in bici – Che bellezza”. Forse per lui, che può ciclare senza bisogno d’una pista. Meno per il solito negoziante imbufalito, mani ai fianchi e bottega vuota. “Stavolta si chiude sul serio – spiega – Gli esperimenti loro sulla pelle nostra. Come se il contesto storico fosse di abbondanza e prosperità”.
Via San Lorenzo. Ovvero il deserto dei Tartari. Anche qui nessuna multa e i turisti (vicini e lontani) si contano sulle dita di una mano. L’alibi della stagione monsonica non regge più, quindi due chiacchiere con quello che conosce la zona rendono bene il pensiero diffuso. “I parcheggi dove stanno? – questo l’intro – prima le strutture, poi gli stravolgimenti. Uno dovrebbe venire da fuori perché il centro è chiuso? E a vedere cosa? A fare cosa? Robe da pazzi. Poi leggo che il traffico riapre alle 20, col risultato che noi non abbiamo lavorato e stanotte qui fuori sarà la giungla. Ma l’amministrazione una passeggiata dopo le otto di sera se la fa mai?”.
A piazza del Gesù i bambini giocano a palla noncuranti delle decisioni dei grandi. A piazza della Morte invece i grandi parcheggiano normalmente noncuranti delle decisioni dei loro pari. Strano. Spiega tutto un A4: qui si parte da lunedì. Così come verso San Pellegrino e San Carluccio.
L’avvento dei varchi tecnologici invece arriverà con calma. Coinvolgendo pure via Chigi e la zona ponte Paradosso. Ma allora (si spera) ci saranno l’ascensore di Valle Faul e altre aree destinate al parcheggio. Nel mentre, così vanno le cose.
Caro cronista tutta via Cavour è via Garibaldi sono vuote di negozi da molti anni, malgrado non fosse ancora presente la ztl.
Inoltre se aspetti che i viterbesi accolgano una novità con entusiasmo puoi tranquillamente diventar vecchio prima che lo facciano. Manco la ferrovia e l’autostrada volevano.
La ZTL all’anziano commerciante viterbicolo rompe decisamente le palle.