Il conflitto d’interessi può essere vero o presunto, importa poco. Di certo basta l’ombra per complicare la vita, in queste ore e negli ultimi mesi se vogliamo, alla lista civica Viva Viterbo, che esprime un assessore (alla Cultura, Giacomo Barelli) e il presidente del consiglio comunale Filippo Rossi. Ma il paradosso che per un conflitto sbandierato ad ogni pie’ sospinto, c’è l’altra parte in ballo – il festival culturale Caffeina e la sua Fondazione – che paga dazio in termini pratici. Già, perché alla faccia dei sospetti, ad oggi la Fondazione ancora non ha ricevuto un sostegno materiale (cioè un contributo, dei finanziamenti, dei soldi) dal Comune di Viterbo. Promesse a mezza bocca sui giornali, risposte vaghe agli appelli dei soci, ma di gesti reali zero carbonella. Così, mentre si tirano in mezzo associazioni, sigle, circoli e logge, “vicine a Caffeina”, il paradosso è che Caffeina resti al momento a bocca asciutta.
Presidente Michele Pepponi, ci sarebbe da fare un po’ di dietrologia spicciola: la Fondazione Caffeina non vede il becco d’un quattrino perché a palazzo dei Priori hanno paura.
“Paura di cosa?”
Che al primo atto ufficiale si scatenino nuove polemiche. D’altronde, stanno tutti lì col fucile spianato…
“Sarebbe assurdo soltanto pensare una cosa del genere. Da presidente della Fondazione ragiono come tale, agisco nella massima trasparenza e cerco di evitare i retropensieri. Piuttosto, prendo atto”.
Di cosa?
“Che il Comune finora non ha fatto nulla. E’ latitante. Si è limitato a qualche blanda rassicurazione sui giornali e stop. La Regione, invece, ha raccolto il nostro segnale, ci ha rassicurati, e ci ha fissato subito un incontro. Nei prossimi giorni”.
Palazzo dei Priori invece…
“Ripeto: mi rifiuto di credere che non ci diano una mano per evitare accuse o pettegolezzi. Sarebbe un ragionamento veramente ridicolo: penalizzo una realtà culturale importante, che ha sempre avanzato le sue richieste alla luce del sole, soltanto perché temo le chiacchiere della gente. Un atteggiamento di una povertà assoluta. Preferisco prendere atto della realtà: nessun contributo al 26 febbraio. Da cosa dipende? Non lo so, non m’interessa”.
Però Filippo Rossi e Barelli sono costantemente al centro del mirino.
“Non mi interessa. Personalmente posso essere contento o meno che Rossi faccia politica, che si sia candidato, che abbia preso i suoi voti. A me interessa il Rossi direttore artistico, che è il miglior direttore artistico che Caffeina possa avere”.
Sicuro?
“Cosa deve fare di più Rossi? Si è dimesso da presidente della Fondazione, come direttore non prende una lira, perché attualmente non possiamo neanche pagarlo. Il Rossi politico sia giudicato per questioni politiche e basta. E Barelli? Figuriamoci: l’ultima volta che ha messo piede in Fondazione ancora non era assessore. Se fosse stato l’assessore Pinco Palla avrebbe già partecipato a qualche nostra iniziativa, invece se ne guarda bene anche solo per non dare adito ad insinuazioni”.
Insomma, è un conflitto d’interessi all’incontrario?
“Se un’iniziativa la vuoi aiutare la aiuti, no? Al momento da palazzo dei Priori nessuno ci ha aiutato”.
“Questo è un conflitto al contrario”
di Andrea Arena
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1 Commento
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Caro Pepponi, perché non dice che il comune ha già concesso l’occupazione di suolo pubblico GRATUITA a kaffeina?