Dunque. Tra i vari progetti dell’amministrazione ci sta quello (determinante) di ravvivare il centro storico. Laddove risiedono, e quindi si muovono, operano, spendono e fanno tutto ciò che devono fare, poco più di diecimila persone. Ovvero un sesto (se non un settimo) dell’attuale popolazione. E così ecco in ordine decrescente il carnevale (location, e non rumors), i discorsi legati al Plus, il teatro San Leonardo, il festival delle luci (come il carnevale), le piazze senza auto e la chiusura al traffico. Più allegati. Sconvolgimenti innaturali – in una città ferma al Medioevo e guai chi glielo tocca – ma doverosi. Voluti su tutti dall’assessore Alvaro Ricci, che s’è messo li carta e penna e ha tentato di modificare gradualmente dinamiche calcificate. In mezzo alle solite, consuete, polemiche. Ben descritte su queste colonne per l’inaugurazione della Ztl. Ma anche (per dirla alla Veltroni) seguite da una fitta schiera di fan. Una fascia verde (equamente suddivisa in commercianti e comuni mortali) che fa pensare positivo in ottica futura. Comunque. Tutto sta in movimento e quindi tutto può essere rivisto. Migliorato. Ampliato. Anche su suggerimento delle stesse attività, che dentro le mura ci sguazzano da un pezzo e quindi conoscono a dovere la faccenda.
Proprio loro, gli esercenti, nello specifico quelli di via Metteotti, hanno alzato la voce. Senza urlare. Comunicando al Comune un percorso semplice ma percorribile. Instaurare dei parcheggi gratuiti liberi, in frazioni di mezz’ora, da piazza Verdi a quella della Rocca (in senso di marcia). Attraverso dei coupon gestiti dagli stessi negozianti.
Una valida proposta per incentivare gli acquisti verso tutti quei cittadini che al momento trovano sconveniente avventurarsi di dentro alla ricerca di quattro strisce (ad oggi blu), e preferiscono concentrare altrove le loro commissioni, a discapito di un impoverimento della Viterbo storica.
Ottima idea. Probabilmente già sulla scrivania della combriccola capitanata dal sindaco. Per lo sviluppo c’è da attendere. Nel mentre però da un lato le botteghe chiudono senza sosta, dall’altro un paio di realtà (para)politiche abbracciano l’iniziativa. “In questo forte momento di crisi – sottolinea Paolo Barbieri di FondAzione! – dove si rende necessario incentivare il commercio, l’idea di creare dei parcheggi liberi può funzionare da buon viatico per agevolare gli acquirenti”. Sulla stessa linea d’onda anche Renzo Poleggi, de La mia Tuscia “Ben vengano spontanee idee da parte di privati e commercianti – dice – Sosteniamo la buona proposta, come sosterremo le future generate dalla cittadinanza, nella speranza che vadano a coprire le enormi lacune evidenziate in questa amministrazione”. E te pareva…
Se proviene da politici del calibro di quelli citati nell’articoli, sicuramente è una proposta degna di sfigurare nel programma di Renzi, se non addirittura in quello di Obama.