Non è un cartellone per giovani, verrebbe da dire. E d’accordo che l’esperienza in certi ambiti gioca la sua parte, ma a guardare le foto di copertina (ad eccezionale del superstite Alessandro Preziosi), il più giovincello ha superato gli anta da un pezzo. Comunque, forse l’unico difetto (se poi così lo si vuol definire) in programma sulla stagione teatrale invernale, è proprio questo. Perché per il resto ci sta un po’ tutto. Nomi importanti. Prezzi tutto sommato accessibili. Spettacoli interessanti. Iniziative collaterali. E via dicendo.
Ma partiamo dalla location. Il San Leonardo. E non Santa Maria in Gradi (come da tradizione). “Una scelta che va di pari passo con la politica dell’amministrazione – dice l’assessore alla cultura Giacomo Barelli – che punta a far tornar gente al centro storico. Abbiamo chiuso il traffico, svilupperemo diverse attività in quest’area. E quindi di meglio non si poteva chiedere”. Per dovere di cronaca va rimarcato che due eventi si terranno alla chiesa di Sant’Egidio. Ma comunque la zona rimane quella. Non più l’università pertanto, niente auditorium. Ufficialmente per problemi tecnici, era già occupato. Ufficiosamente per un mancato accordo Comune-rettore (Ruggieri, e non Donatella).
Artisti. Apre le danze Silvio Orlando il 28 febbraio, con “Il nipote di Rameau”. Si chiude il 10 di maggio, quando Caterina Costantini proporrà “Nannarella”. In mezzo la Mazzamauro, Paolo Ferrari e Valeria Valeri, Paola Quattrini più altri in ordine sparso. Punta di diamante, almeno su carta, Giorgio Albertazzi in “Lezioni americane”. Tutti gli spettacoli si terranno il giovedì sera (forse perché dopo gli gnocchi occorre tempo e aria fresca per digerire), tranne i domenicali che andranno in pomeridiana. “Così si fanno anche due passi dentro le mura – prosegue Barelli – Le attività si gioveranno del flusso”. E a proposito degli esercizi commerciali ecco la trovata. Il colpo da maestro. Duecento negozi avranno dei voucher da distribuire. Chi compra ha diritto a scontistica sul teatro.
Biglietti. Si parte da dieci euro per arrivare a venticinque. Otto gli sbarbati, attraverso una speciale card. Abbonamenti da centocinquanta a centoquindici. Ombrello gratuito per tutti, aggiunge qualche linguaccia. Riportando alla luce lo storico problema del San Leonardo. Le infiltrazioni. “È difficile fare cultura così – stoppa il lamento il sindaco Leonardo Michelini – senza spazi. Riapriremo l’Unione entro un anno. Il Museo civico anche prima. Non disabituiamo i viterbesi alle belle cose”.
Chiusura dedicata al gossip (che da queste parti non manca mai). Son partiti in cinque e alla fine, tra le solite polemiche, il bando se lo è aggiudicato la Patrizia Natali. Come mai? “Tre non rientravano nemmeno nei parametri richiesti – spiega il tecnico, dottor Menghini – due si equiparavano. Quello della cordata vincitrice ci è sembrato il più affidabile. Punto”. Questioni di curriculum pertanto. Di esperienza (quella citata in apertura). Caratteristiche che si possono facilmente trovare nella Natali. E che sicuramente saranno determinanti anche nell’assegnazione della stagione estiva di Ferento…
Ma un articolo sul bando per la stagione teatrale con i fatti seperati dalle insinuazioni non è proprio possibile scriverlo? O a qualcuno, come si dice, je rode proprio che non l’abbiano assegnato ai soliti (e squalificati) noti?