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Insogna: “Camposcuola, cerchiamo i soldi”

Sergio Insogna

Sergio Insogna

Il camposcuola è un campo di patate. La pista, quella che dovrebbe essere liscia ed elastica, perfetta per provare a correre più veloci del vento, è diventata ormai qualcosa di simile ad una strada urbana: insicura e piena di buche, con il fondo che perde pezzi e che mette a repentaglio le sospensioni – cioè i muscoli e i tendini – degli atleti. E si parla di trentacinquemila utenti l’anno, dai tesserati per le società sportive, agli studenti, agli amatori. Dopo il grido d’allarme lanciato tempo – e ribadito ieri su queste colonne – dal presidente della Federazione italiana Atletica leggera, che gestisce l’impianto, la parola passa a Sergio Insogna, consigliere comunale con delega allo sport.
“Il problema è all’attenzione dell’amministrazione – spiega Insogna – e ci stiamo impegnando a trovare una soluzione. Io, come delegato allo sport, l’assessorato ai Lavori pubblici, che ha la competenza più stretta sugli impianti sportivi, e la delegazione provinciale del Coni, con Alessandro Pica. Già martedì abbiamo in programma un incontro per fare il punto della situazione. Dobbiamo fare in fretta, perché gli interventi sono urgenti e non possiamo consentire che lo stato dell’impianto peggiori ulteriormente”.
D’accordo: fin qui le parole. Ma i soldi ci sono? Alla Fidal risulta che all’epoca di Marini sindaco (e Muroni assessore ai Lavori pubblici), furono accantonati 130mila euro proprio per il camposcuola: “E’ la prima cosa che dobbiamo accertare – ammette Insogna – Cioè se quei soldi siano ancora nella disponibilità dell’amministrazione e se possono essere spesi subito. Dopodiché mi risulta che anche il Coni si stia muovendo per trovare altri fondi, e così si potrebbe davvero partire immediatamente coi lavori”.
Il Post ha raccontato l’universo che ruota intorno al camposcuola, Insogna da uomo di sport ha chiaro il ruolo dell’impianto di strada Teverina: “Come la piscina e lo stadio e il palazzetto dello sport, parliamo di un polo strategico per la sport della città. La sua riqualificazione è una questione prima di tutto pratica, ma anche di immagine, visto che l’intenzione è di ospitare eventi a livello nazionale e magari internazionale, come i Giochi europei nel 2015. Non solo: il camposcuola può anche essere funzionale per appuntamenti extrasportivi, penso per esempio a quelli scolastici. Non possiamo certo lasciarlo rovinare così”.
La decadenza è nei fatti e nelle immagini della pista. Martedì sapremo se il Comune ha i mezzi – cioè la moneta sonante – per arrestarla. E per riportare a nuova vita la casa dell’atletica viterbese.

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1 Commento

  1. Giorgio Molino ha detto:

    Tutti al lavoro per il camposcuola, basta che i vecchi politicanti non rifilino l’ennesima sòla.

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