Vogliono una sala, e la vogliono subito. A ragione, perché una delle cose che mancano agli studenti superiori viterbesi (tra le tante) è avere a disposizione un locale che possa ospitare le loro assemblee periodiche. Già, quelle riunioni collettive ottenute sull’onda delle proteste sessantottine e che non servono mica a saltare un giorno di scuola (o almeno non solo a quello), ma che costituiscono un’opportunità di confronto, dialogo, approfondimento, socialità.
Il problema è quella sala non c’è: manca il recipiente, insomma, mentre di persone (e di idee) da recepire ce ne sono a iosa. Per questo gli studenti superiori della città di Viterbo, si firmano così, chiedono alla Provincia di provvedere il prima possibile, anche perché l’anno scolastico sta finendo. In questi anni abbiamo esercitato questo nostro diritto (nostro di nome, ma non di fatto) affittando ogni mese dei locali a spese nostre, locali che però, oltre ad essere costosi, assomigliano più a loculi che a luoghi di raduno, considerando la loro inadeguatezza nel contenere platee vaste come le nostre – spiegano in una lettera inviata al presidente della Provincia Meroi e al neoassessore Arena – E’ quindi corretto che uno studente, per esercitare lecitamente un proprio diritto, sia costretto ad avventurarsi in luoghi che difficilmente dissimulano fatiscenza? Ad addentrarsi in stabili poco degni di portare tale nome? La risposta pare lampante, almeno per noi, è inammissibile che le cose continuino a seguitarsi in questo modo, perciò ci appelliamo nuovamente alle Istituzioni provinciali e alla coscienza di ogni cittadino, affinché si individui un edificio adatto all’oneroso compito di accoglierci in assemblea”.
La palla passa a palazzo Gentili, per una risposta celere condita magari anche dai fatti.
Gli studenti chiedono spazi per discutere
di Andrea Arena
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6   Commenti
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Cari ragazzi, ma perché non mobilitate anche i munifici seguaci di Philip Red from Trieste, sempre attenti, come si sa (ricordiamo male o la lista cinica fu sponsorizzata anche dalla UIL-Scuola?), a tutto quello che gira nel mondo della cultura e dell’istruzione?
ma che c.xo c’entra Philip Red con sta protesta? Molino…sta sereno..va!
Come che c’entra? Quando si parla di cultura, istruzione et similia Philip Red from Trieste c’entra sempre, è lui il sole intorno a cui tutto ruota!
Molino ha dei seri problemi. Non è mai stata citata la parola cultura nell’articolo. Glielo ripeto..stia sereno!!
Ripetita iuvant: Quando si parla di cultura, scuola, struzione et similia Philip Red from Trieste c’entra sempre, è lui il sole intorno a cui tutto ruota!
Che poi Philip Red from Trieste non c’entri un c.xo, per parafrasare Luigi Tozzi, con la scuola, l’istruzione e la cultura con c in genere è senz’altro vero, ma non tutti purtroppo l’hanno capito.