E adesso, comunque la pensiate, fate il tifo per Matteo Renzi. Tornerà poi – se l’Italia riuscirà a uscire dal guado – il tempo delle sacrosante divisioni tra destra, centro, sinistra e nuove entità di qualsiasi colore esse siano. Ma adesso no. Adesso, al di là del vostro colore politico, incrociate le dita e sperate che Renzi ce la faccia. A riformare la legge elettorale, il Senato, il titolo quinto della Costituzione. A far ripartire il lavoro. Ad abbassare le tasse. Ad alleggerire la burocrazia. A rendere più celere la giustizia.
Fate il tifo per Matteo Renzi perché – pur tra mille e una difficoltà – l’ancora sindaco di Firenze e neo presidente del Consiglio è l’unico che potrebbe (e uso il condizionale) riuscire laddove tutti i suoi predecessori hanno fallito. Da Berlusconi a Prodi, da Monti a Letta. Perché? Perché il ragazzo (ma sarebbe meglio dire l’uomo) ha una baldanza, una sfrontatezza e un’ambizione senza precedenti. In grado di dargli però quella forza necessaria per rintuzzare i pericoli, i tranelli, le trappole che sicuramente in Parlamento non mancheranno.
Matteo Renzi, per il suo modo di essere e anche per la sua età, può rappresentare la nuova Giovine Italia, simile a quella di Giuseppe Mazzini, anche se in questo momento non c’è un’Italia da fare, ma da rifare. Con lui il Paese si mette al passo, quanto a dinamismo, con gli Usa di Barack Obama o con quell’Inghilterra governata dal laburista Tony Blair. Renzi, grazie anche alla composizione della sua squadra di Governo, rappresenta un vero e proprio cambio generazionale, in un Paese dove prima fino a sessant’anni non potevi aspirare ad alcuna carica di un certo peso.
Lui, a soli 39, è diventato il più giovane presidente del Consiglio della storia d’Italia, lottando contro tutto e tutti, in primis col suo partito che lo scorso anno ha fatto di tutto per affondarlo, mandando poi quel brav’uomo di Pierluigi Bersani al massacro.
Comunque la pensiate, fate il tifo per Matteo Renzi. Giacché, come ammette lui stesso, è l’ultima speranza per un Paese che ce la deve e ce la vuole fare.
E tu, caro Matteo, sappilo: non ci puoi deludere.
La lista dei ministri del governo Renzi:
Economia – Pier Carlo Padoan
Interno – Angelino Alfano (Ncd)
Affari esteri – Federica Mogherini (Pd)
Giustizia – Andrea Orlando (Pd)
Difesa – Roberta Pinotti (Pd)
Sviluppo economico – Federica Guidi
Infrastrutture e trasporti – Maurizio Lupi (Ncd)
Salute – Beatrice Lorenzin (Ncd)
Politiche agricole – Maurizio Martina (Pd)
Ambiente – Gianluca Galletti (Udc)
Lavoro e politiche sociali – Giuliano Poletti
Istruzione, università e ricerca – Stefania Giannini (Sc)
Beni e attività culturali – Dario Franceschini (Pd)
Riforme e rapporti col Parlamento – Maria Elena Boschi (Pd)
Semplificazione e P.a. – Marianna Madia (Pd)
Affari regionali – Maria Carmela Lanzetta (Pd)
Personalmente già ci ha deluso: Renzi è il classico politico solo chiacchiere & distintivo. Per questo piace a nani, ballerine e caimani.