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“Coi varchi elettronici la musica cambierà”

Alvaro Ricci

Alvaro Ricci

Delle domande incalzanti meritano risposte esaurienti. Così, ai quesiti sensati sulla Ztl in centro storico posti dal lettore Luca Andreatti (li trovate in correlato, sono usciti sul Post di ieri), ecco le puntuali informazioni dell’assessore Alvaro Ricci, delegato all’Urbanistica e al Centro storico e padre dei provvedimenti che stanno rivoluzionando la parte monumentale della città, dopo anni di incuria e di laissez-faire.
Assessore, il lettore chiedeva spiegazioni sul perché della fascia aperta dalle 13 alle 16 per venire incontro ai commercianti, quando invece i negozi sono chiusi.
“Ho letto. Preciso che parliamo piuttosto di un’opportunità per entrare a quelle persone che non sono residenti e che pure hanno la necessità di andare in centro. Magari per sbrigare qualche commissione o per accompagnare qualcuno”.
D’accordo. Il lettore domanda anche della possibilità di modulare gli accessi in base all’orario grazie ai varchi elettronici.
“Varchi che al momento non abbiamo, tranne al Corso, dove però parliamo di isola pedonale e non di zona a traffico limitato, che è una cosa diversa”.
Ma l’idea della ztl notturna è fattibile? Ce l’hanno a Roma, nei quartieri della movida, a Perugia…
“Noi pensiamo di sì, assolutamente. Se ancora non l’abbiamo definita dipende da due ragioni: la mancanza dei varchi elettronici, come detto, e anche il fatto che siamo ancora in inverno. Contiamo di essere operativi prima dell’estate”.
I varchi forniranno parecchi margini di movimento, di modulazione.
“La tecnologia è la chiave di tutto. Per esempio di non creare problemi ai residenti, le cui targhe sarebbe riconosciute dal sistema informatico e non finirebbero in contravvenzione”.
Ed eviterebbero troppo superlavoro alle forze dell’ordine.
“Inutile prendere provvedimenti che poi non si possono materialmente far rispettare”.
Ancora: il lettore fa notare anche come l’età media dei commercianti si sia molto abbassata, con nuove attività giovani che hanno una mentalità diversa rispetto a quei negozianti storici e forse un po’ troppo conservatori…
“Non è una questione di età. Al di là di quello che si può pensare da fuori, credo che l’esigenza del centro storico chiuso o limitato sia molto condivisa. Semmai, possiamo imputarci di non aver comunicato abbastanza bene il senso e le modalità dei provvedimenti. Ma stiamo rimediando”.
Come?
“Lunedì ho incontrato i commercianti di piazza Fontana Grande. E’ stata una chiacchierata molto utile, e ho recepito parecchie loro proposte”.
Per esempio?
“Ci hanno chiesto uno stallo per il carico e lo scarico delle merci in via Garibaldi. Delle correzioni in via Cavour. Altri posti auto da ricavare in alcuni spazi suggeriti da loro. Tutte cose che cercheremo di fare quanto prima, perché sono idee costruttive. E intanto stiamo lavorando per concedere più spazi a quelli che hanno attività di bar o ristorazione sulla piazza, ora che c’è molto spazio”.
Altro?
“Gli stessi commercianti hanno annunciato che si riuniranno in un’associazione. Un’altra buona notizia, perché ci consentirà di collaborare ancora meglio”.

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2   Commenti

  1. Massimiliano Forieri ha detto:

    perché non gli avete fatto notare che l’aspetto informativo fa acqua da tutte le parti e che i fogli sulle transenne non servono a niente se non a tentare di provocare incidenti? Servono grandi cartelli.

  2. Giorgio Molino ha detto:

    Magari tra un po’ serviranno, più grandi cartelli, grandi pennelli per vergare significative scritte murali dedicate ai nostri geniali amministratori.

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