“Senza impresa non c’è Italia. Riprendiamoci il futuro. Basta con l’austerità, rilanciare consumi e investimenti”. E’ la parola d’ordine che risuonerà oggi a Roma, nel corso della giornata nazionale di mobilitazione delle piccole e medie imprese dell’artigianato, dei servizi e del turismo.
In terra di Tuscia, le maggiori associazioni del settore (Cna e Confartigianato) hanno risposto all’appello di “Rete Imprese Italia” (il soggetto unitario di rappresentanza delle maggiori associazioni dell’artigianato, dei servizi e del turismo) e stanno mettendo a punto gli ultimi aspetti organizzativi orientati a una massiccia partecipazione degli imprenditori dell’Alto Lazio. Obiettivo? “Esprimere il profondo disagio – spiega Luigia Melaragni, segretaria di Cina di Viterbo e Civitavecchia – per le condizioni di pesante incertezza in cui sono costrette ad operare, ma nello stesso tempo avanzare concrete proposte di rapida attuazione che possano evitare il declino economico e ripristinare un clima più positivo e di maggior fiducia nel futuro”.
Fitto è l’elenco delle criticità del comparto: crisi, disoccupazione alle stelle, pressione fiscale locale e nazionale senza precedenti. “Le imprese italiane – rileva Andrea De Simone, direttore di Confartigianato – già stremate da difficoltà gravi, non possono più affrontare lo stato delle cose. Le famiglie non riescono a rialzarsi dalla discesa verso un impoverimento sempre più acuto e il tempo è esaurito. L’attesa è stata lunga e ad accompagnarla non sono mancati i moniti di quanti gridava l’allarme sulla situazione delle imprese” Da qui la necessità di chiedere “una svolta urgente di politica economica”.
“Il tempo delle attese è finito. Il mondo dell’impresa diffusa – conclude Luigia Melaragni – dell’artigianato e del terziario di mercato rappresenta il tessuto produttivo dell’Italia. Dal futuro di questo sistema di imprese dipende il futuro del Paese. “Pretendiamo una svolta – aggiunge il presidente di Cna Angelo Pieri, componente della direzione nazionale dell’organizzazione – in quanto non si può parlare di ripresa quando, in una situazione così drammatica per le imprese e per famiglie, in presenza di una disoccupazione giovanile oltre il 40 per cento, si indica per il 2014 un incremento dello 0,7 per cento per il Pil e dello 0,2 per i consumi. Ecco perché portiamo in piazza la forza e il coraggio delle imprese”,
Anche la Confesercenti di Viterbo si è mobilitata. Il presidente Vinicio Di Girolamo spiega che la sua associazione “si è fortemente impegnata in questo ambizioso obiettivo: abbiamo lanciato un appello ai nostri soci ma anche a tutta la categoria di essere presenti e dare forza alle imprese del nostro territorio, tant’è che abbiamo messo a disposizione anche dei pullman per chi non utilizzerà mezzi propri.
Tutti insieme appassionatamente mentre i governi fanno poco o niente.