Ci risiamo. E meno male che proprio ieri il sindaco Leonardo Michelini aveva affermato – senza tema di essere smentito – che il conflitto d’interesse (con riferimento a Viva Viterbo e al suo leader Filippo Rossi) all’interno della sua maggioranza era inesistente.
Perché ieri pomeriggio, dopo la presentazione da parte dell’assessore alla cultura Giacomo Barelli del carnevale viterbese, è riesplosa la polemica. Con la minoranza che alza la voce e la maggioranza che per ora tace, ma nella quale i mal di pancia aumentano ogni ora di più, a livello esponenziale
Cominciamo dalle due realtà vincitrici, che ieri hanno illustrato il programma, dedicato prettamente ai bambini. Da un lato “La tana degli orchi”, dall’altro Cucciolandia (che non è un negozio di animali, ma un parco giochi). E proprio a quest’ultima è uscita la parolina di troppo: “Saremo supportati da entità locali consolidate”. Bene. Quali? Una su tutte, “La prima officina dello spettacolo”. Che fa capo alla Gymnica, epicentro cultural-sportivo gestito dalla dolce metà di Filippo Rossi. Si, l’attuale presidente del consiglio comunale. Se non bastasse, uno scatto beccato su Internet riporta sull’uscio dell’Officina un bell’adesivo rossonero. Quello di Caffeina. E giù polemica.
“Già è assurdo presentare un cartellone a ridosso del mercoledì grasso – attacca per la minoranza Luigi Maria Buzzi – E non mi parlassero di dodicesimi. Quando vogliono sanno attingere ai fondi di riserva, vedi per Sebastiano Del Piombo. Questa storia però risulta ancor più clamorosa. Hanno avviato un percorso che parte da Ferento, passa per il convegno dello sport e arriva qua. Saranno tutte coincidenze? Strano. Lavorano sempre gli amici degli amici. Magari anche bene. Ma qui stiamo discutendo di modalità e opportunità”.
E ora che futuro si prospetta? “Il conflitto di interessi non porta lontano – prosegue l’ex vicesindaco – E la cosa peggiore è che così Caffeina, alla quale tutti vogliamo bene, si autodistrugge. Tant’è che certe dinamiche si ripercuotono dentro la maggioranza. Penso ai rifiuti, e un po’ a tutte le altre scelte. Sarebbe il caso che ognuno si rimettesse al suo posto, togliendo il sindaco Michelini dall’attuale imbarazzo”. Traduzione: a questo punto Filippo Rossi farebbe bene a dimettersi.
E il carnevale? Dice che sarà sobrio, pulito. lineare. E senza troppi sfarzi. Come da tradizione, verrebbe da dire, se si trattasse però di una parata militare e non del cartellone relativo ai festeggiamenti del carnevale. Comunque, il bando è stato assegnato.
Tra l’altro nelle ore precedenti diverse (più o meno) note associazioni, attraverso i social, avevano chiarito di non aver partecipato alla competizione per via di una stesura del bando a dir loro “insoddisfacente nei tempi e nei modi”. Questa la sintesi bonaria. Alla quale è poi seguito il clamoroso autogol (eufemismo) in fase di conferenza.
“Raccolgo la polemica di molti che hanno sottolineato il ritardo – ha detto Giacomo l’avvocato – Ci siamo trovati ad un bivio e abbiamo comunque deciso di fare qualcosa. Sono stati spesi diecimila euro. E spero che in futuro ci muoveremo più celermente. Ahimè il bilancio provvisorio che va per dodicesimi non ci aiuta”. Già, e non aiuta nemmeno il sospetto che anche dietro il carnevale ci siano i soliti “filippini”.
Philip Red from Trieste e il versatile assessore Bar Elli ora fanno le vittime, minacciano incongrue querele e promettono ridicole ordalie. Le troppe coincidenze (leggi appalti e sovvenzioni agli amici kaffeinvivaviterbicoli) che hanno accompagnato il percorso amministrativo del versatile assessore e del suo mentore reclamano, checché minimizzi il buon Michelini, risposte convincenti, non minacce. Se i nostri eroi non sanno o non vogliono rispondere, la via giusta è una sola: dimissioni.