Cinque mesi tra i rifiuti. Tra telefonate, lettere, comunicati stampa e qualche passaggio a vuoto. Ecco la cronistoria aggiornata degli eventi che hanno portato a Viterbo l’immondizia di Roma, per quanto è stato possibile ricostruire da Viterbopost.
26 settembre. Arriva alla segreteria del sindaco la lettera del commissario straordinario Goffredo Sottile, che chiede “come da accordi telefonici” di poter abbancare i rifiuti romani a Monterazzano. La lettera è poi protocollata dall’ufficio Lavori pubblici il 30 settembre.
30 settembre. Il ministero dell’Ambiente, con un decreto, conferisce poteri straordinari sui rifiuti a Goffredo Sottile.
1 ottobre. Sottile annuncia che, data l’emergenza della discarica romana di Malagrotta, i rifiuti romani potranno essere conferiti altrove, in base al principio di prossimità degli impianti, tra cui quello di Viterbo.
2 dicembre. La Provincia, con un comunicato, rivela che per ottobre e novembre i rifiuti romani trattati nell’impianto di Casale Bussi, invece di riprendere la strada delle discariche capitoline, finivano a Monterazzano. Si scoprirà poi che lì sono stati tecnicamente “abbancati”, e non smaltiti. La scoperta sarebbe avvenuta per caso, in seguito a controlli della polizia provinciale. Da palazzo Gentili parte subito un esposto alla Procura.
3 dicembre. Il sindaco, in missione a Baku per il riconoscimento Unesco al Trasporto della Macchina di Santa Rosa, invia una nota in cui spiega che il Comune non era a conoscenza del conferimento dei rifiuti romani a Monterazzano.
6 dicembre. Incontro tra rappresentanti di Ecologia Viterbo e agenti della polizia locale nella sede della società in strada Teverina.
10 dicembre. Nota di Ecologia Viterbo indirizzata al nucleo sicurezza e decoro urbano della polizia locale. Tra l’altro, si legge: “Ecologia Viterbo, a seguito della chiusura della discarica di Malagrotta, ha utilizzato nel mese di ottobre l’impianto di Monterazzano per lo smaltimento degli scarti di lavorazione dei rifiuti”. Viene sdoganato, insomma, il termine “smaltimento”, anche se i viterbesi ancora non lo sanno.
16 dicembre Nella riunione della terza commissione, l’assessore ai Rifiuti Saraconi, interrogata dal presidente Taborri, si limita a dire di essere “venuta a sapere dello smaltimento dei rifiuti di Roma soltanto attraverso la stampa. A noi risultava soltanto che i rifiuti sarebbero stati trattati e non smaltiti”. Questo da verbale.
18 dicembre. La Regione, con una determina, aumenta di ventimila tonnellate la quota di rifiuti per Monterazzano, sfondando le 200mila tonnellate.
7 gennaio. Scadono i poteri speciali di Sottile.
23 gennaio. In consiglio comunale, Chiara Frontini (Viterbo 2020) interroga il sindaco e l’assessore ai rifiuti Saraconi: cosa sapeva il Comune? Da quando lo sapeva? Perché non ha informato i cittadini?
27 gennaio. Torna a riunirsi la terza commissione: il verbale della precedente seduta del 16 dicembre non viene approvato e si procederà a consultare le registrazioni per capire le dichiarazioni dell’assessore Saraconi. Conferenza stampa della minoranza, che torna ad attaccare.
Una cronistoria esilarante
di Andrea Arena
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Chissà se esiste, e sicuramente esiste, una cronistoria della vicenda più riservata, forse addirittura cifrata.