21112024Headline:

Campagna amica si trasferisce sul web

Ecommerce CircoMassimoAgricoltori, ok. Ma al passo coi tempi. Inutile negarlo, una delle nuove frontiere del mercato (nemmeno poi così recenti) è senza dubbio rappresentata dal pianeta Internet. La bottega mondiale che attraverso un semplice click permette di sopperire alla crisi, di sfidare la concorrenza, di intraprendere una via poco pericolosa (nello start-up) e assai proficua (quando si becca il canale giusto).
E quindi, al grido di “perché no”, anche i coltivatori della Tuscia si sono buttati in rete. Non un salto nel buio chiaramente, bensì un progetto collaudato e studiato a tavolino dalle menti della Coldiretti Lazio. E così pian piano anche la nostra Campagna amica (che già vanta uno spazio fisico a Viterbo ed uno al Circo Massimo di Roma) sta cercando la sua fetta di notorietà attraverso la difficile fidelizzazione del cliente da mouse. “Un percorso ragionato – afferma Andrea Renna, direttore Coldiretti nella città dei Papi – che stando ai dati della prima fase, quella di sperimentazione e di ambientamento, si sta rivelando vincente. E non ne avevamo dubbi, seppure l’online ha spesso dinamiche tutte sue. La qualità del settore agroalimentare, in questo specifico caso anche della Tuscia, è indiscusso”.
Dunque, innanzitutto il portale di riferimento è agricommerce.it, prima bottega dello Stivale per quanto riguarda la E davanti al commercio. Secondo poi gli sponsor che hanno permesso l’operazione sono due colossi di tutto rispetto, Agriventure e Gruppo Intesa Sanpaolo. A dimostrazione delle buone intenzioni e della bontà della manovra. Comunque a parlare sono le cifre, per la soddisfazione enorme delle aziende che stanno cavalcando l’onda. Secondo i vertici di Agriventure infatti il sito, nel periodo natalizio e in meno di ventuno giorni, ha registrato 846 visitatori. Che a loro volta hanno sfogliato ben 6740 pagine. Ma ciò che fa più ben sperare è il rapporto con gli acquisti, che riporta la vendita di un pacco ogni quattro soggetti curiosi. In piena controtendenza col trend abituale, che invece si aggira a uno su venti.
“L’ampiezza dell’offerta, le tipicità, ma soprattutto come già rimarcato l’alta qualità – prosegue sempre Renna – han portato a quanto descritto. Mettiamoci poi la garanzia del marchio Coldiretti e il controllo lungo l’intera filiale, ed eccoci al vero Made in Italy. Quello vincente”.
E se questa è solo la fase di sperimentazione, qualcuno non vede l’ora che si passi dal collaudo alla prassi consolidata. L’uscita dalla morsa della crisi economica passa anche dalla rete.

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1 Commento

  1. Giorgio Molino ha detto:

    Un vero vulcano d’idee, questi coldiretti. Chissà con che fa rima articolessa coldiretta…

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