22112024Headline:

Aziende viterbesi: si salva solo il turismo

Ferindo Palombella

Ferindo Palombella

Ancora un anno con il segno meno del numero di imprese nella Tuscia. Lo rivela il Rapporto Movimprese 2013 di Unioncamere condotto da InfoCamere, la società che gestisce il patrimonio informativo delle Camere di Commercio italiane, da cui emerge che nella provincia di Viterbo si è riscontrato un saldo negativo tra iscrizioni e cessazioni pari al -0,45%, mentre nel Lazio c’è stata una crescita del +1,39% e a livello nazionale del +0,21%.

Complessivamente nel 2013 nella Tuscia sono state 2.321 le imprese iscritte (erano 2.360 nel 2012), contro le 2.494 imprese cessate (erano 2.366 lo scorso anno), con un saldo negativo in termini assoluti di 173 imprese.

“Analizzando questo Rapporto – commenta Ferindo Palombella, presidente della Camera di Commercio – si confermano quelle criticità che ormai da troppo tempo stanno colpendo l’economia anche della nostra provincia. Tuttavia se da una parte i dati impietosamente sottolineano le difficoltà, al tempo stesso lasciano intravedere l’evoluzione del nostro tessuto imprenditoriale, in linea con gli stimoli e gli indirizzi forniti dallo stesso Ente camerale. Mi riferisco nello specifico al settore dell’ospitalità in cui riscontriamo un certo dinamismo in un’ottica di sviluppo della vocazione turistica del territorio. Inoltre c’è fermento anche nei settori del terziario avanzato e dei servizi alla persona, frutto in molti casi di un’auto-imprenditorialità che nasce dalla mancanza di altre prospettive lavorative. Così come non sfugge l’incremento di forme giuridiche più strutturate quali sono le società di capitale capaci di essere più competitive”.

L’analisi settoriale mostra nel settore agricolo, che da solo rappresenta oltre il 30% del totale delle imprese registrate, una diminuzione di oltre il 4%. Le attività manifatturiere registrano un calo dell’1,2%, mentre per il trasporto e magazzinaggio la diminuzione è stato più contenuta (0,8%). Tengono il commercio, le cui imprese rappresentano oltre il 22% delle imprese della Tuscia, con +1,3%, e le attività finanziarie ed assicurative con un +4,3%.
Il settore delle costruzioni, che negli ultimi tempi ha risentito della crisi in maniera consistente, vede ancora diminuire il numero delle imprese, passando dal -1,2% nel 2012 al -1,73% del 2013. Continua a crescere il settore legato ai servizi di alloggio e ristorazione che mette a segno un incremento di oltre il 5%. Buone prospettive anche nelle attività immobiliari, noleggio, agenzie di viaggio e attività professionali e tecniche.
In evidenza la crescita del settore per la fornitura di energia elettrica dovuto alla nascita nel nostro territorio di imprese per la produzione di energie alternative.

Per quanto riguarda la forma giuridica delle nostre imprese le ditte individuali diminuiscono dell’1,9% (-1% media nazionale), mentre al contrario le società di capitali fanno registrare un tasso di crescita del 4,4% (in Italia +2,87%). Stazionario è invece l’incremento delle società di persone. A livello nazionale le ditte individuali segnano un -1%, le società di capitali +2,87% e le società di persone un -0,74%.
Attualmente nella provincia di Viterbo le società di capitale rappresentano il 14,3% del totale delle imprese registrate, le società di persone rappresentano il 16,8% mentre le imprese individuali vedono ridurre la propria quota al 65,4%, residuali le altre forme 3,4%.

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1 Commento

  1. Giorgio Molino ha detto:

    Crisi? Problemi di liquidità? Investite nella kultura con la k come kaffeina, sciocconi!

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