Che dire, forse in tre viene meglio. E guai a pensar male, qui si parla di cose serie. Di lavoro. Quella strana pratica per la quale si offre un servizio in cambio di un compenso. Un autentico miraggio, il cui valore si svaluta prepotentemente col passare dei giorni e l’aumentare della crisi. E così ci si organizza. Si fa quel che si può. Si stipula un contrattino al fine di donare qualche speranza ai giovani (altro vocabolo presente sulla bocca di tutti). Ma con criterio, senza fronzoli.
La Provincia mette nero su bianco un protocollo d’intesa a triangolo. Donando ai ragazzi ancora in fase di studio la possibilità di toccare con mano la (papabile) futura occupazione. “La faccenda è complessa – dice il presidente Marcello Meroi – si prende un diploma e poi ci si trova senza saper dove sbattere la testa. Occorre quindi creare una rete. Fondamentale per il successivo sbocco di cui si parla tanto. Questo accordo ne è un pratico esempio. Nato a luglio, chiuso in seconda tranche a dicembre. Ci fa piacere”.
Di cosa si tratta? Al vertice del poligono come appena descritto c’è l’ente coordinatore. La Provincia, appunto. Sul secondo lato si trovano gli istituti scolastici, interessati più che a mai a proiettare gli iscritti su qualcosa di concreto. “E’ necessario trasformare la quantità in qualità – chiarisci la dirigente del viterbese Itigs ‘Leonardo da Vinci’, Elvira Federici – La competizione deve diventare competenza. Non puntiamo quindi solo ad avere tanti banchi occupati, bensì pensiamo piuttosto a mantenere alti i livelli”. E ancora: “La scuola è cambiata – stavolta tocca a Maria Rita Salvi, dell’Iiss ‘Carlo Alberto dalla Chiesa’, Montefiascone – Ci stanno troppe variabili. È bene quindi che gli istituti tecnici costruiscano le opportunità di lavoro. Non conosciamo bene questo mondo, ma ci fa piacere scoprirlo”.
Ultimo attore protagonista, ma determinante come (se non più) degli altri, è la Cassa Edile. “Scuola e impresa non si sono mai incontrate – dicono prima il presidente Andrea Belli, poi il collega Ettore Bacchelli – Seguiamo il modello tedesco, stage a partire da subito. Full immersion nei cantieri. Dai libri all’aspetto pratico. Faremo capire agli studenti l’organizzazione. È un obiettivo indispensabile”.
Ecco, di questo si tratterà in sostanza. La Cassa Edile darà la possibilità agli istituti (non solo gli ultimi due, ma anche i firmatari estivi) di uscire dalle aule per accedere agli studi, agli uffici, ai vari ambienti di lavoro. Con l’ente Provincia a vigilare dall’alto che non si tratterà solo di una comparsata, bensì di un rapporto a lungo termine mirato all’occupazione. Un progetto senza dubbio ambizioso, ma a sentir le parti coinvolte possibile nonché attuabile. D’altronde è bastata una firma per partire.
Una bella cassa edile subito per i due vagabondi e politicanti Barelli e Filippo Rossi da Trieste, così almeno imparano un lavoro utile oltre alla politica.