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Raffaela, la frustrazione fa brutti scherzi

merloCerto è che si chiama Raffaela (attenzione, con una elle sola), Raffaela Saraconi.

Certo è che di professione fa l’architetto, ma che si è spesa molto per la politica, essendo stata eletta in passato sindaco di Valentano con una lista civica di centrodestra.

Certo è anche però, che la sua avventura come primo cittadino del paesino dell’Alta Tuscia non è finita bene, essendo stata interrotta bruscamente il 15 marzo 2011 dopo un lungo periodo di incomprensioni e litigi con l’opposizione ma anche con la sua stessa maggioranza, tanto da provocare poi l’arrivo del commissario prefettizio.

Certo è pure che la prode Raffaela (con una elle sola) ha poi deciso di ritentare l’avventura politica nel capoluogo, con un bel salto della quaglia nel centrosinistra, grazie all’opportunità offertale da Leonardo Michelini che l’ha candidata nella lista civica “Oltre le mura”.

Certo è che, una volta vinte le elezioni, Michelini ha deciso di nominarla assessore, affidandole settori vitali della pubblica amministrazione quali i lavori pubblici, gli impianti tecnologici, i rifiuti, la gestione del verde, la viabilità, i trasporti pubblici e privati, l’edilizia scolastica e, da ultimo, l’edilizia pubblica.

Certo è che in questi primi mesi l’assessore non ha certo brillato nella sua attività, né dal punto di vista quantitativo (alcune malingue, sicuramente non degne di fede, affermano che non si presenterebbe in assessorato proprio di buon’ora), né soprattutto da quello qualitativo.

Certo è, tanto per fare un esempio, che la raccolta differenziata dei rifiuti – settore di sommaria importanza di cui la nostra è responsabile – presenta notevoli carenze dal punto di vista organizzativo, senza che fino a questo momento siano stati presi provvedimenti in grado di migliorare la situazione. E su tutti gli altri settori finora non s’è mossa paglia.

Certo è che la letteraccia spedita al collega Alvaro Ricci, accusato di tracimare nell’attività assessorile, è frutto di un maturato complesso di inferiorità e soprattutto della frustrazione di chi fa poco o nulla e vorrebbe che anche gli altri si adeguassero.

Certo è anche  che in politica e in amministrazione – ma anche in tanti altri settori – quando si creano colpevolmente dei vuoti, talvolta c’è qualcuno che è disposto a riempirli, magari per mandare avanti la baracca ed evitare le pomodorate da parte degli elettori.

Certo è infine che Alvaro Ricci, come amministratore, ha ormai un curriculum di tutto rispetto, riconosciutogli dalla quasi totalità dell’opinione pubblica e quindi andrebbe imitato, piuttosto che biasimato.

Certo è che, per farsi perdonare, la roboante Raffaela (con una elle sola) è bene che scriva sul suo diario per dieci volte al giorno la seguente frase: ”Alvaro Ricci è bravo e io dovrei imitarlo”.

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1 Commento

  1. Giorgio Molino ha detto:

    Il suo mentore Pio Marcoccia non l’avrebbe mai fatto.

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