Coldiretti Viterbo fa proprio e rilancia quanto stigmatizzato dalla sede regionale dell’organizzazione attraverso le dichiarazioni del presidente David Granieri ed il direttore Aldo Mattia. Attraverso una lettera congiunta a firma proprio di Granieri e Mattia, inviata lo scorso mese di agosto e indirizzata all’assessore alle Infrastrutture, politiche abitative, ambiente della Regione Fabio Refrigeri, Coldiretti aveva messo in evidenza l’urgenza di mettere mano ad una seria riforma del sistema dei Consorzi di Bonifica con l’obiettivo di rafforzarne il ruolo nella conservazione e difesa del suolo oltre che nella tutela delle risorse idriche e dell’ambientale. In particolare Coldiretti ritiene che il processo di riforma debba essere affrontato sotto una duplice prospettiva: la prima riguarda l’assetto complessivo dei Consorzi di Bonifica sia sul territorio che nel proprio modello organizzativo interno.
In un periodo delicato come questo sono necessarie strutture snelle e poco costose e riteniamo di dover prevedere una nuova articolazione territoriale in modo da ottenere meno Consorzi di Bonifica a livello Regionale, ma certamente più efficienti nella loro azione e nei compiti loro affidati. Oltre ad una loro riorganizzazione sul territorio è fondamentale operare per garantire ai Consorzi stessi una netta separazione tra il livello gestionale e quello politico.
La seconda prospettiva riguarda le funzioni, le competenze e i ruoli dei Consorzi di Bonifica anche per quel che concerne il rapporto con gli altri attori istituzionali e del territorio. Infatti i Consorzi di Bonifica devono tornare ad essere l’autorità idraulica competente per il territorio con veri poteri organizzativi, di intervento, vigilanza e controllo su tutto il comprensorio di bonifica di competenza, in stretto contatto e collaborazione con le Province, le Comunità Montane e i Comuni.
Quella chiesta a gran voce, da Coldiretti, è un’ importante riforma che il mondo agricolo chiede di attuare considerando che i Consorzi di Bonifica rappresentano un’importante realtà di autogestione del territorio. Un appello purtroppo caduto nel vuoto, visto che dall’assessore Refrigeri non è giunta ancora alcuna risposta.