Francesco e i suoi fratelli questa sera alle 21 alla chiesa di Santa Maria Nuova. L’evento, organizzato dalla Proloco con il patrocinio e il sostegno del Comune, vedrà protagonista Antonello Ricci che racconterà San Francesco tra Viterbo, la Tuscia e la Maremma, con la partecipazione di Pietro Benedetti.
La rappresentazione sarà incentrata, appunto, su Francesco e i suoi fratelli. Devoti di ieri, devoti di domani. “Tracce” e passaggi di San Francesco e dei “suoi” nella Tuscia. Memoria e devozione popolare per il santo poverello a Viterbo Orte Tuscania Tarquinia Bagnoregio. La fervida preghiera elevata al santo di Assisi da una madre, dall’alto burrone della Civita, e la miracolosa guarigione del piccolo Bonaventura. Ancora: l’elogio a Francesco dettato dal santo di Bagnorea (quello che, per intenderci, nei pubblici uffici sempre pospose la sinistra cura) nel XII canto del Paradiso dantesco. E la “comparsata”, in quegli stessi versi, dell’unico papa degno di sedere fra i beati, almeno secondo l’autore della Comedìa: il portoghese-viterbese Giovanni XXI. Poi l’innocenza e la purezza di frate Ginepro che toccano al cuore il tiranno Niccolajo, mal consigliato dal demonio, intento all’assedio di Viterbo. Infine, i nipotini del santo poverello: dai frati-creature del Francesco giullare di Dio (Roberto Rossellini) ai poetici ingenui (e un po’ maldestri) frati Ciccillo e Ninetto spediti a Tuscania (proprio da Francesco) per convertire passeri e falchi, nel fiabesco fioretto cinematografico del pasoliniano Uccellacci e uccellini.