Siamo alle solite. Quando non si fa perché non si è fatto e quando si fa perché si è fatto. Come ci si muove si sbaglia insomma. È la dura legge del politico, parafrasando Max Pezzali. Non si accontenta mai nessuno e il più delle volte si finisce nel tritacarne dei pettegolezzi.
Esce una delibera comunale su una prossima (molto prossima) mostra di Sebastiano del Piombo. Che ok non sarà Picasso, ma senza dubbio rappresenta uno dei massimi esponenti dell’arte pittorica del 15esimo secolo che hanno avuto il privilegio (o la disgrazia, punti di vista) di lasciare le proprie opere a Viterbo. Si parla di una sua esposizione alla Rocca Albornoz, sei mesi di durata a partire da dicembre, e una ventina di tele da riportare all’attenzione degli amanti. Quadri, va sottoscritto, provenienti dal Museo civico attualmente allucchettato. Costo dell’operazione 80 mila euro. Spiccio più spiccio meno. Mica bruscolini.
E la folla s’infiamma. Perché con tale cifra ci si poteva fare altro. Perché di questi tempi spendere non è mai bene. Perché questo e perché quello. “In realtà abbiamo solo partecipato ad un bando di finanziamento regionale – stempera gli animi l’assessore alla cultura Giacomo Barelli – Avevamo un progetto pronto e ci è parsa l’occasione giusta. Qualora dovessero accettarlo non sborseremo un centesimo. Era doveroso tentare”.
E qualora invece la cosa non venga presa in considerazione? “Approfittando del periodo natalizio ridurremo il pacchetto – prosegue – Ma comunque si sta lavorando per realizzarlo. Vorrei inoltre sottolineare che questa iniziativa viaggia su un canale diverso rispetto al recupero del museo civico. Che invece ripartirà ad inizio 2014. Al massimo l’esposizione potrà essere utile come traino”.
E a proposito di Natale, già che è stato tirato in ballo, quali altre iniziative daranno libero sfogo a quanti se la volessero prendere con l’amministrazione? Ormai uno sport provinciale. “Oggi è una data fondamentale per ‘le Macchine di Santa Rosa nelle piazze’ – parla ancora Barelli – Ci si incontra per la fattibilità e si farà quindi un ulteriore passo in avanti. Siamo poi concentrati sul ‘Festival della luce’, con l’illuminazione artistica degli spazi più caratteristici. In ballo c’è inoltre un incontro di musica classica d’altissimo spessore e molto altro ancora”.
Nel mentre comunque c’è chi non fidandosi (troppo) si sta organizzando in autogestione come ai tempi della scuola. Gli esercizi del centro ad esempio si muoveranno autonomamente con eventi costanti e ripetuti al fine di non lasciare il turista in mezzo al deserto cosmico. “E aiuteremo anche loro”, promette stremato l’assessore.
Ogni promessa è debito. E occhio alle malelingue. E’ la dura vita del politico, d’altronde.
Sentivamo la mancanza delle amenità dell’ottuso superassessore Barelli…
Sebastiano del Piombo è un grande pittore, purtroppo non conosciuto come meriterebbe. Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani, in un’intervista al settimanale Sette del 30 giugno ’11 definì la Deposizione del Cristo di Sebastiano del Piombo “un notturno shakesperariano su tavola”. Definizione che, come viterbese, mi inorgoglì al punto tale di scriverne un post sul mio blog
http://giovannifonghiniunavocefuoridalcoro.blogspot.it/2011/07/un-notturno-shakespeariano-su-tavola.html .