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Lago di Vico: stop ai concimi

Lago di Vico

Il lago di Vico

E’ a conoscenza di tutti la grave situazione igienico sanitaria del territorio dei monti Cimini e del lago di Vico e le conseguenze sulla popolazione, comprovate da vari studi sulle cause di mortalità effettuati da molti istituti nazionali da studi privati da esperti oncologi . Fra questi cito l’indagine del Dipartimento Epidemiologia del Servizio sanitario della Regione Lazio del 2012, l’indagine sulle cause di mortalità effettuata dall’Istat e da altri enti fra cui l’Istituto superiore di sanità.
Le cause di questa situazione, a detta di medici, studiosi e dell’università della Tuscia, sono principalmente dovute all’agricoltura che, utilizzando la chimica nell’intento di aumentare la produzione di nocciole e castagne, inquina le falde acquifere, le acque di superficie, l’aria e la terra.
L’importanza che riveste la tutela del bene ambientale lago di Vico e i monti Cimini è stata ampiamente riconosciuta con leggi specifiche che dal 1939 in poi si sono susseguite.
Nonostante tutte queste leggi che esplicitano la volontà di preservare questo bellissimo ambiente naturale, non è stato contrastato l’inquinamento delle acque del lago, che servono da approvvigionamento idropotabile per i Comuni di Ronciglione e Caprarola. Non è stato contrastato il diffondersi dell’agricoltura inquinante e i dati sulla salute dei cittadini e sulle cause di mortalità sono allarmanti.
Nel territorio dei Cimini le coltivazioni più estese sono quelle della castanicoltura e della nocciolicoltura. In particolare la nocciolicoltura è causa dell’inquinamento del lago di Vico interessato alla proliferazione, dovuta all’apporto esagerato di azoto e fosforo, dell’alga rossa o planthotrix rubescens che produce una microcistina cancerogena.
Alla legislazione italiana, si sono aggiunte le direttive europee, ma la sostanza non è cambiata grazie alle deroghe e autoderoghe e siamo ancora lontanissimi dal tutelare veramente e pienamente, prima di tutto la salute dei cittadini e dell’ambiente.
Purtroppo si sono aggiunte altre leggi regionali contradditorie e proposte di modifica delle leggi recepenti le direttive europee che ritengo non siano state dettate per la tutela della salute.
Così, anziché produrre la salvaguardia del lago dall’inquinamento, i sono studiate scappatoie per permettere ancora l’uso, che nella zona è stato sicuramente esagerato, di pesticidi e fertilizzanti chimici, senza veri controlli.
Vista la situazione, vorrei chiedere ai sindaci dei Comuni del comprensorio dei Cimini, in quanto responsabili in primis della salute dei cittadini, di emettere un’apposita ordinanza di proibizione, nel territorio di competenza, dell’uso di concimi chimici, diserbanti , pesticidi e avviare finalmente nel territorio la lotta biologica agli infestanti e l’agricoltura biologica. Invitare la Regione alla modifica della deliberazione regionale n.539 del 02/11/2012, eliminando la possibilità dell’utilizzo di concimi chimici e diserbanti. Invitare le istituzioni nazionali all’avvio della procedura per l’istituzione del disciplinare per la castagna dei monti Cimini Dop che inglobi la già istituita Dop castagna di Vallerano e che affermi definitivamente il valore della castagna dei monti Cimini prodotta biologicamente. Invitare infine le istituzioni nazionali alla modifica del disciplinare d’uso per la nocciola romana Dop che viene prodotta nel territorio dei monti Cimini.
Tutto ciò permetterebbe vantaggi, dal punto di vista economico, considerevoli per gli agricoltori, e potrebbe determinare il ritorno a una agricoltura sana, la difesa dell’ambiente dagli inquinamenti , il possibile uso potabile, dopo il dovuto disinquinamento, delle acque del lago di Vico.

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