Lui è uno che di cultura se n’intende. O almeno, se n’intendeva, quando era l’assessore provinciale più amato dai viterbesi, tanto da essere considerato il golden boy della politica locale. Da quel periodo però, di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia e Giammaria Santucci non è più boy e nemmeno tanto golden, visto che oggi si può considerare l’uomo dalle tante occasioni perse (non tutte per responsabilità sua). Oggi siede sui banchi di palazzo dei Priori, lato opposizione, come capogruppo di FondAzione e di se stesso. E su questa vicenda delle Macchine di Santa Rosa in piazza ha saputo ritrovare l’antica verve.
Allora, consigliere, il Comune ha fatto proprio una figuraccia?
“E’ finita come tutti sapevano fin dall’inizio. Perché l’idea, al di là di ogni altra considerazione, era impraticabile. Tantè che in consiglio comunale ho proposto di realizzare a Natale il festival internazionale di Santa Rosa, facendo esibire ogni sera un grande artista internazionale in piazza. Bella idea? Forse, ma irrealizzabile anche questa”.
Che significa questo?
“Che non si può trasformare un’amministrazione comunale in un gruppo di amici del Bar dello Sport (o di Santa Rosa, in questo caso). Per un mese sono state fatte solo chiacchiere sterili, senza rendersi conto della realtà. Poi s’è dovuta alzare bandiera bianca”.
Santa Rosa però è il fiore all’occhiello di Viterbo…
“Si, ma a mio avviso utilizzare il marchio Santa Rosa fuori dal settembre viterbese, e soprattutto in periodo natalizio, non credo che riesca a invertire i flussi turistici. Sarebbe stato solo un inutile dispendio di energie. Piuttosto, se vogliamo parlare di promozione dell’evento viterbese, perché non pensare – ideandolo magari per il prossimo anno – di istallare una vecchia Macchina in piazza San Pietro? Quella sì che sarebbe una promozione per Viterbo, pesando a tutti i turisti che affollano il Vaticano nel periodo natalizio. Ma per far questo bisognerebbe cominciare a lavorarci da subito, programmare. Ecco, la parola magica è programmare”.
Ma Santa Rosa deve essere la festa dei viterbesi o un volano per lo sviluppo del territorio?
“La seconda che ha detto. Ma, ripeto, serve programmazione. Quando ero assessore provinciale alla cultura favorii i lavori di ristrutturazione dei locali del Sodalizio e feci inserire il Museo dei Facchini nel giro museale della città. Non solo: ad agosto organizzai una campagna promozionale con la società Autostrade, “Santa Rosa in autostrada”, per favorire un maggior afflusso di turisti il 3 settembre successivo”.
Insomma, Santa Rosa solo a settembre?
“Sì, perché la Macchina è il “campanile che cammina”. Se non cammina, non ha senso”.
Dunque, giunta Michelini bocciata?
“Aspetto che ci sia la discussione del bilancio per capire. A Natale cosa vogliamo fare? Quante risorse ci sono? Valuterò le proposte della giunta e sono disposto a farne altrettante. Ma non mi sembra che ci sia la volontà di confrontarsi. Quest’idea delle Macchine in piazza era ignota anche a consiglieri di maggioranza. Lo stesso Mario Quintarelli s’è lamentato di averlo saputo dalla stampa”.
Nessuna attenuante?
“Beh, questo è il prezzo che si paga alla discontinuità, in quanto subentra anche molta inesperienza. La cosa grave, lo ripeto, è che non ci si confronta su nulla”.
Ultima cosa: non le sembra che molte polemiche siano state frutto di pregiudizi?
“Forse sì, ma questo dipende dalla sfiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni. La stessa per la quale Giulio Marini ha perso le elezioni a favore di Michelini. Certo è che se la nuova giunta, dopo appena quattro mesi, riceve critiche pesanti come se amministrasse da quattro anni qualche domanda se la dovrebbe porre…”.
E perché non al posto delle due torri newyorchesi?
Le due torri e basta!!! Avanti per Gondor!!!!
Carissimo Sior professore, più scrive e più ci sembra il classico compagno di classe delle medie – avrà senz’altro ben presente questa tipologia umana molto diffusa – che a forza di fare lo spiritoso, il brillante, il fine dicitore di facezie, il fenomeno di questo e di quello, si trasforma inesorabilmente in un tragico coglione. Ci rifletta un po’ e vedrà che ci darà ragione.
settimo….
Confermato all’ennesima potenza: lei è un tragico coglione.
bwuhhahuahuahuhauhauhu
Pfffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffff: e flatulenza fu!