No, non è il convegno della Nasa. E no, non si stanno decidendo le sorti dell’umanità. Cosa ci fanno quindi dodici persone dietro la scrivania della Provincia? Parlano di cioccolato. Semplice. D’altronde si sa, quando c’è da mangiare si è sempre in tanti (tranne i giornalisti, ancora una volta a secco).
Questo fine settimana sarà la volta del Cioccotuscia, quarta edizione del festival dei sapori e dei frutti a guscio. Seicento metri quadri di stand piazzati all’interno del parcheggio Bricofer, nei quali saranno presenti una ventina di espositori, quindici locali, attività di intrattenimento per tutti, esibizioni di chef professionisti, corsi di cucina e tanto altro ancora. Tranne il parcheggio, che essendo occupato sarà notevolmente ridotto.
Promotori dell’iniziativa quelli dell’As eventi. “Si procede sulla linea dei dolci tipici – dice il direttore Andrea Sorrenti – Ringrazio già ora, dai partner a chi ci concede ospitalità. Non ci sarà solo cioccolato, ma mille altre cose di contorno. Una vera maratona lunga due giorni e dedicata ad ogni fascia d’età”.
Al centro della tavolata stile “ultima cena” Roberto Staccini. “Idea magnifica e consolidata – attacca l’assessore – che conferma la vocazione agricola del territorio”. Ok non ci saranno piantagioni di cacao nella Tuscia, ma a castagne e nocciole stiamo messi benone (cinipidi a parte).
Tocca poi a Cna. “Ci crediamo molto – conferma Luigia Melaragni – Nel segno della continuità e di un percorso didattico che avvicina i giovani al mondo del lavoro. Come associazione di artigiani non possiamo che applaudire”. Parere simile per Confesercenti: “Sosteniamo volentieri – stavolta parla Vincenzo Peparello – Un valore aggiunto per le nostre imprese”. Testimone a Federico Fracassini. “La Provincia vi è vicina – sottolinea l’assessore – l’enogastronomia è uno dei punti forti. I complimenti però vanno soprattutto ai ragazzi e ai docenti della scuola alberghiera”. Istituto presente in loco, con ben cinque unità, ma silenzioso. Questi preferiscono le parole ai fatti. Quindi cucineranno.
Ultimo in scaletta Umberto Cinalli: “Sono in rappresenta di Mani Unite. Vorremmo sensibilizzare i consumatori verso dei principi etici di responsabilità. Racconteremo la filiera a bambini e famiglie attraverso un laboratorio”.
Non manca più nessuno. Ma volendo si potrebbe sempre inserire in organigramma un consigliere con delega alla cioccolata. “Il Comune latita – fa capire a riguardo Sorrenti – Ecco perché siamo costretti a infilarci in aree private”.
L’avvertenza è sempre la stessa: non confondiamo la nauseabonda kaffeina con la sopraffina cioccolata.