Tempo di scelte nell’ex Pdl, ma anche no. Nel senso che dopo la scissione tra Forza Italia e Nuovo Centrodestra, qualcuno nella Tuscia ha annunciato la sua collocazione, e altri prendono tempo. Se Giulio Marini, per esempio, si è affrettato a ri-giurare amore eterno a Silvio Berlusconi, il suo ex sodale ora rivale Francesco Battistoni, sceglie l’attendismo più puro, alla Trapattoni. “‘’Una posizione attendista – dice il diretto interessato – per vedere se e come, dall’una e dall’altra parte, organizzeranno il lavoro sui territori. Mi spiego meglio: dopo la gestione fallimentare che fin qui abbiamo avuto a livello locale, io e il mio gruppo di amici vogliamo vedere se effettivamente cambierà qualcosa sui territori, dove ancora oggi pochi intimi decidono nelle segrete stanze la linea politica e gli incarichi, senza democrazia interna e senza neanche un minimo di dialogo con la base e con gli iscritti’’.
Fanno melina anche i sindaci della provincia eletti col vecchio centrodestra, che non hanno fretta sia perché formalmente si sono candidati con liste civiche, sia perché in primavera si rinnoveranno molte amministrazioni comunali, ed eventuali scelte di campo troppo strillate potrebbero mettere a rischio la rielezione o gli equilibri interni delle maggioranze. Insomma, un bel cinema.
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Mentre Battistoni Magno da Proceno gioca a fare il Sor Tentenna, il magistrato che si occupa del magna magna della Regione Lazio per firmare l’avviso di conclusione indagine ha già pronta la penna.
Traduzione dal politichese del Battistoni Magno da Proceno-pensiero: Forza Italia e Nuovo Centrodestra per me pari sono, ergo i voti del mio gruppo sono a disposizione di chi mi offrirà una bella carica remunerata o un ben retribuito laticlavio.
“Battistoni?” “Un pupazzo”. Franco Fiorito dixit (“Il Tempo”, 28 novembre 2013). Lui lo conosceva (e lo conosce) bene.