L’aeroporto della Tuscia, semmai decollerà, non lo farà da Viterbo ma da Tarquinia. Sta infatti riprendendo corpo una vecchia idea lanciata dal sindaco della città costiera Mauro Mazzola e accolta con un certo snobismo dai più. Tranne dall’ex ministro Giuseppe Fioroni. Un’ipotesi invece sostenuta fuori provincia sia dall’ex sindaco di Civitavecchia Gianni Moscherini,che dall’attuale Pietro Tidei.
Nel giugno 2007, con una lettera inviata all’allora ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi (Governo Prodi) e al presidente della Regione Lazio dell’epoca Piero Marrazzo, il sindaco Mazzola propose la candidatura di Tarquinia, individuando nel vecchio aeroporto militare sulla Provinciale Litoranea la sede ideale ad ospitare lo scalo.
Il 26 gennaio 2013, quando lo scalo di Viterbo era stato già affossato, Fioroni, durante una conferenza tenuta insieme al segretario provinciale del Pd Andrea Egidi, accusò l’amministrazione comunale di aver ”ucciso” l’aeroporto di Viterbo, e propose di realizzarlo in una ”terra di mezzo”. Tarquinia, appunto.
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Anche Mazzola si diletta a giocare con gli aeroplanini. Stia attento, però, che porta un po’ sfiga (vedi l’ingloriosa parabola dell’avvocato Bartoletti).
E gira gira l’elica romba il motor siam paracadutisti si vince o si muor,
gente che non vuol niente che non ha voglia di lavorar,
Stimabile Sior professore, più scrive e più ci sembra il classico compagno di classe delle medie – avrà senz’altro ben presente questa tipologia umana molto diffusa – che a forza di fare lo spiritoso, il brillante, il fine dicitore di facezie, il fenomeno di questo e di quello, si trasforma inesorabilmente in un tragico coglione. Ci rifletta un po’ e vedrà che ci darà ragione.
sesto….
Confermato anche sul pianeta Marte: lei è un tragico coglione.