In tempi come questo in cui si assiste alla frantumazione degli schieramenti politici tradizionali, a destra come a sinistra, la nascita di una formazione fresca e con le idee chiare per cambiare questo centrosinistra può essere uno stimolo per rinnovare un modo di fare politica vecchio e non più credibile.
Cantiere Democratico, è appunto il nuovo movimento politico che nelle intenzioni dei fondatori, vuole porsi come forza aggregante per il moderno centro sinistra che fa capo all’attuale pensiero politico del sindaco di Firenze, Renzi. Il movimento nasce dalla scissione della dipietrina Italia dei Valori, non riconoscendo più la funzione di legalità e trasparenza, fondamenta di un partito guidato da un magistrato che ha visto una serie di arresti eccellenti di persone a lui vicine che hanno snaturato l’identità del partito stesso fino a farlo scomparire alle ultime elezioni. Concretezza nei programmi, serietà, meritocrazia, limpidezza dei candidati che devono essere senza macchia dal punto di vista penale, sono le premesse che gli iscritti al movimento Cantiere Democratico propugnano con enfasi.
Perché il nome “Cantiere”? Perché il movimento politico dovrà essere un vero cantiere di idee nuove. In tal senso bisogna partorire idee diverse per una nuova politica e una nuova democrazia, attenta alla giustizia all’equità e al rispetto della dignità della persona e alla presenza sul territorio sempre.
Un nuovo centro sinistra quindi, che sosterrà l’idea di Renzi; una costola di quella che sarà la futura sinistra italiana, con nuovi valori, nuovi programmi, e soprattutto distaccata dagli stereotipi che ancora accompagnano l’attuale sinistra nomenclata del Pd.
Stiamo vivendo il “governo del fare” di Letta. Ma un tale governo, che deve costruire, ha realmente il dovere di fare qualcosa e non rimandare le decisioni importanti, come sta facendo. Posticipare i problemi importantissimi che assillano la gente (lavoro, disoccupazione, fisco, sanità, scuola, ricerca, giustizia, Università etc) crea delusione e sfiducia nei cittadini. Non si può promettere di fare, ma con il rimando di fare dopo. E’ proprio il posticipare le decisioni che porta alla frammentazione.
“Cantiere Democratico” si pone contro il finanziamento pubblico dei partiti (che serve a creare la casta): ogni partito si dovrà amministrare con le proprie risorse. Un modo nuovo di presentarsi alla gente: web, stampa on line, facebook, twitter, you-tube. Ogni eletto avrà un profilo pubblico sul web, con tanto di numeri telefonici, per rispondere ai cittadini elettori e non per costituire tanti forum. Le idee devono essere condivise, rappresentate e partecipate dapprima alla base dei votanti che hanno dato i consensi; poi, tenuto conto delle loro opinioni, passarle alla realizzazione.
E ancora: “Cantiere Democratico” vuole continuare a stare in mezzo alla gente, ascoltarla, rappresentarla dentro le istituzioni, lottare per i loro diritti. Insomma, vuole continuare a fare quello che tutti i partiti non hanno fatto per anni. Siamo lo sportello del cittadino, e vogliamo arrivare dove il sindacato non arriva da molto tempo, vogliamo rappresentare il lavoratore e non, come fanno oggi alcuni sindacati, tutelare il padrone e non il diritto al lavoro.
Preoccupa particolarmente il panorama sanitario regionale che è critico, al limite della drammaticità; non solo Roma ma tutte le provincie – con Viterbo in primis – che sono al collasso. Tanti e gravi sono i problemi e i vizi del sistema sanitario nella Regione, come le cattive amministrazioni e le cattive abitudini, zavorre del passato che nessuno vuole e da cancellare presto. Nessuno mai vorrebbe trovarsi nella condizione di dover prendere delle decisioni necessarie e improrogabili per permettere al sistema di superare l’impasse nel quale si è venuto a trovare. D’altra parte ancora nessuno accetterebbe di buon grado il fatto che sia toccato proprio a lui il compito di rimettere in piedi la barca con le proprie braccia. Ma il sistema è diventato esplosivo, al limite del collasso totale: se non si fa subito qualcosa esploderà immancabilmente. Nella sanità ogni giorno compare un universo di piccoli e grandi problemi che sorprendono ogni operatore delle Asl.
Quotidianamente, abbiamo conosciuto e incontrato tantissime persone, ascoltato i loro disagi e ce ne siamo fatti carico: un impegno gravoso al quale non intendiamo venir meno.
Cantiere democratico? Per carità, risparmiateci l’ennesima, pleonastica, arrogante correntucola!