Si alza il sipario su “DiVino Etrusco”, la kermesse enologica che occuperà le vie e le piazze del centro storico fino a domenica, proponendo un itinerario che consentirà di “scoprire e amare – sottolineano gli organizzatori – le note profumate, i riflessi colorati e le suggestioni di pregiatissimi vini bianchi e rossi”. L’anteprima si svolgerà in uno spazio affatto unico: alle ore 20,00 al sito archeologico Ara della Regina, il podio del più grandioso tempio etrusco esistente al mondo farà da cornice all’inaugurazione. Dopo la visita guidata, alle ore 20,30, concerto con la musica del compositore Vincenzo Zitello, che proporrà “Civiltà Celesti”, per arpe celtica e bardica con interventi di Carlo Brignola (yidaki, corni e conchiglie) e Fulvio Renzi (violino). In apertura, la tarquiniese Catia Manganelli reciterà l’Inno ad Apollo attribuito al poeta Omero.
Alla settima edizione di “DiVino Etrusco” partecipano 17 aziende di cui 6 tarquiniesi: azienda Agricola Cerenini, azienda Vitivinicola Muscari Tomajoli, Etruscaia, Fattorie Poggio Nebbia, Terre Giorgini Santa Maria e Tenuta Sant’Isidoro.
Saranno proposte eccellenze assolute della produzione vinicola italiana. Le presenze? Dalla Toscana il Brunello di Montalcino de La Poderina; il Nobile di Montepulciano della Fattoria del Cerro; il Rosso di Montalcino dell’Azienda San Polo; il Vermentino della Tenuta Villetta di Monterufoli; il Cabernet Syrah di Poggio al Tesoro. Dall’Umbria il Montefalco Sagrantino della Tenuta di Còlpetrone. Dal Lazio il Cabernet Sauvignon de La Ferriera srl Società Agricola; la Cannaiola di Villa Puri, l’Incrocio Manzoni dell’Azienda Le Lase; il Falesco Est Est dell’Azienda Vinicola Falesco. Dalla Campania lo spumante a base di Falanghina della Cooperativa Agricola La Guardiense.
Altri numeri. Oltre 40 attività commerciali del centro storico proporranno lo “street food”, tra cucina locale e internazionale: e così ristoranti, bar, pub, osterie, pasticcerie, rosticcerie, pizzerie, piadinerie, offriranno, agli angoli delle vie e delle piazze più caratteristiche, cibo da strada e con abbinamento ai vini.
“In questi anni – dicono gli amministratori comunali – DiVino Etrusco ha avuto il merito di creare un’identità riconoscibile e apprezzata nell’ambito del turismo enogastronomico. Per compiere il definitivo salto di qualità e diventare una manifestazione di livello nazionale, il format sarà rinnovato. Tarquinia non sarà solo il cuore di un territorio ampio e articolato, che s’identifica in un passato comune e nell’aver raggiunto picchi di altissima qualità nella produzione vitivinicola, ma anche il centro delle rotte commerciali che portarono gli etruschi a toccare regioni lontane”.
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