L’archivio storico delle Saline in avanzata fase di recupero. L’iniziativa, promossa dalla Soprintendenza Archivistica in collaborazione con l’archivio storico del Comune di Tarquinia, è stata avviata nel dicembre 2012. Il soprintendente archivistico prof. Donato Tamblè ha affidato il controllo e la supervisione scientifica degli interventi alla dottoressa Maria Emanuela Marinelli, che ha dato l’incarico all’archivista Francesco Fochetti di schedare la documentazione, attraverso una ricognizione conoscitiva e quantitativa del materiale conservato. “I lavori si trovano a oggi in avanzata fase di esecuzione, con un ordinamento accurato e analitico su questa documentazione di estremo interesse, con carteggi conservati dal 1935. – dichiara l’archivista Fochetti – Di estremo interesse i disegni e progetti per la costruzione e la manutenzione del complesso sistema delle vasche evaporanti e di accumulo e quelli riguardanti la costruzione degli immobili che compongono l’insediamento delle saline; particolari i carteggi relativi al restauro e all’arredo della piccola chiesa presente nel borgo. Nel fondo si rinvengono anche gli schemi e i progetti delle macchine utilizzate per l’estrazione, lavorazione e confezionamento dei sali, la loro commercializzazione e i rapporti con gli stabilimenti di distribuzione. Nelle carte è testimoniata la vita di generazioni di famiglie che vissero grazie al lavoro del sale e della prosperità che le Saline contribuirono a dare alla comunità di Tarquinia. Le operazioni di ordinamento archivistico si spera possano in seguito proseguire fino alla loro conclusione, grazie all’intervento della Direzione generale per gli archivi che, attraverso la Soprintendenza Archivistica, se ne sta facendo carico”.
Le Saline vennero insediate nell’attuale sito nel 1803, a opera di Giuseppe Lipari, imprenditore di origini trapanesi, che presentò a papa Pio VII il progetto da realizzarsi a due miglia dalla città. Dopo la costruzione, furono oggetto nel tempo di una serie di ampliamenti e modifiche, producendo sale in modo ininterrotto per quasi 200 anni.