Fino a due mesi fa, il teatro romano di Ferento era un luogo dimenticato da tutti, o quasi. Isolato, degradato, meta preferita di quelle coppiette clandestine che per appartarsi hanno bisogno – appunto – di un luogo appartato. Oggi, due mesi e diversi terremoti politici dopo, quel teatro è diventato al centro del mondo. E delle polemiche. Chi l’avrebbe mai detto.
Tocca alla Provincia, ultima in ordine di tempo, irrompere sulla scena, naturalmente in modo teatrale. Palazzo Gentili si è sentito in dovere di aggiustare le dichiarazioni dell’assessore comunale alla Cultura, nell’intervista pubblicata ieri da Viterbopost. “L’assessore probabilmente ha fatto un po’ di confusione”, spiega il comunicato a firma del presidente Meroi e di un altro assessore alla Cultura (ma quanti ce ne sono?), cioè quello provinciale Fraticelli. “Non corrisponde, infatti, al vero l’affermazione di Barelli secondo cui è grazie ai tre spettacoli organizzati di recente dal suo assessorato che è stato “riaperto e rivitalizzato un luogo unico, e suggestivo, abbandonato negli ultimi tempi”. Ricordiamo all’assessore Barelli che da decenni, anche senza averne direttamente la responsabilità, la Provincia di Viterbo, passando attraverso differenti gestioni politiche e amministrative, organizza e promuove con soddisfazione l’ormai nota rassegna culturale estiva di Ferento, con un successo di pubblico ed un riscontro positivo sempre crescenti. L’area e le attività che vi si svolgono alimentano la cronaca dell’informazione specializzata, locale e non, da tempo immemore”.
Vero, o almeno parzialmente vero. La Provincia infatti ha presentato, come tutti gli anni, un suo cartellone per l’estate al teatro romano, all’interno del programma del Festival di Tuscia, che racchiude tutti gli eventi organizzati da palazzo Gentili in questi mesi. Un tabellone comunque più smilzo rispetto agli anni passati, quando Ferento era il centro dell’estate viterbese, con appuntamenti memorabili, e di livello nazionale. Quest’anno invece solo cinque serate by Provincia: due di musica (con la “straordinaria” novità dei Carmina Burana) e due opere di Shakespeare, di cui una con Massimo Ranieri. Tutto qui. Ma evidentemente gli anni passano, i soldi diminuiscono, e la concorrenza (vedi Caffeina) invece aumenta.
Il comunicato della Provincia continua: “Il teatro di Ferento non è stato riaperto perché abbandonato, come ha spiegato Barelli: semmai in questo periodo è stato scelto anche dal Comune di Viterbo per alcune manifestazioni. Scelta apprezzabilissima, ma non esclusiva e non certo conseguenza di un presunto abbandono dell’area”. E qui sembra essere palazzo Gentili a fare un po’ di confusione. Sull’abbandono di Ferento da parte di tutti gli amministratori, comunali, provinciali, regionali e dell’Unesco, invece, è ricca la stampa degli ultimi anni, a volte con feroci polemiche, a volte con attacchi strumentali. E’ stata l’amministrazione Michelini, tra i primi atti ufficiali, a provvedere alla riqualificazione del teatro, pulizia compresa. In fretta e spendendo poco (meno di 3mila euro), visto che il sindaco ha utilizzato una legge del 2001 per utilizzare i cosiddetti “mezzi di confine”, cioè quelli privati che si trovano nei pressi della zona dove intervenire. Lo ha spiegato anche il sindaco, nel consiglio del 25 luglio, incassando anche i complimenti dell’opposizione, almeno di quella più sportiva.
Dopo essere stato rimesso a nuovo, come ha spiegato Barelli, il teatro non aspettava altro che qualche evento da ospitare: sabato scorso è toccato all’omaggio a Gaber, gratuito, questo sabato sarà la volta del concerto di Branduardi (a pagamento) mentre martedì toccherà al Tuscia Opera Festival (ancora gratis). In più, visite guidate e degustazioni di prodotti tipici. “Perché – come ha spiegato lo stesso primo cittadino – la nostra intenzione è quella di arrivare ad una completa apertura di Ferento, tutti i giorni”. Sempre che all’ultimo momento non arrivi qualche polemica supplementare. Non sarebbe certo un colpo di teatro.
La cosa più incredibile è leggere continue polemiche su chi, in questa nuova amministrazione, ha cominciato a lavorare producendo risultati e nulla su chi, senza colpo ferire (e senza nessun atto degno di nota) se ne sta già in ferie!!! Bravi Michelini e Barelli…avanti così!!
Sono arrivate le truppe barellate… Aiuto!
Avanti così, trasparenti, che a Mammagialla c’è posto!
L’ottuso scudiero di Filippo Rossi da Trieste e assessore alla cultura pro tempore, invece di autolodarsi con comunicati stampa degni delle veline del ventennio, potrebbe chiarire qualche non secondario interrogativo sul background dell’ormai famoso e famigerato “Omaggio a Gaber”.
Allora riepiloghiamo, per sua e nostra comodità, le domande rimaste senza risposta.
Allo spettacolo dedicato al compianto cantante, finanziato dall’amministrazione comunale (ergo da tutti noi), oltre a preclari artisti, hanno partecipato:
– Raffaello Fusaro, regista e attore collaboratore di “Caffeina”
– Luigi Gentile, pianista ufficiale di “Caffeina” sin dalla prima edizione
– Giampiero Lattanzi, candidato alle comunali (senza fortuna: leggasi trombato) per “Viva Viterbo”
E ancora: l’associazione “The Company”, che ha prodotto l’evento, è collegata al summenzionato Raffaello Fusaro.
“Caffeina” e “Viva Viterbo”: due realtà che Barelli dovrebbe conoscere bene.
Nulla da dichiarare, Sor Assesò, sul palese conflitto di interessi?