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Comune e Tuscia in jazz, questione di soldi

Italo Leali

Italo Leali

La cultura non va in vacanza. Con i suoi eventi che riempiono le giornate d’estate, e pure con le sue polemiche che fanno sprecare quintali d’inchiostro e migliaia di byte. L’ultima in ordine di tempo è stata sollevata appena ieri dal direttore di Tuscia in jazz, Italo Leali, il quale ne aveva dato già un antipasto domenica sera, dal palco di Sutri. Il succo della polemica è questo: “Siamo costretti a chiudere il programma 2013 con quattro serate d’anticipo rispetto al cartellone. Saltano infatti i quattro concerti previsti a Bagnaia dal 21 al 24 agosto”. Perché? “Perché abbiamo presentato secondo regole la domanda al bando cultura per l’estate viterbese ed aspettato notizie o richieste di chiarimenti fino ad oggi. Abbiamo cercato e telefonato all’assessore per cercare un contatto e capire cosa fare ad agosto a Bagnaia. Abbiamo fatto presente che l’operazione per il comune aveva un costo di circa 7mila euro e che gli altri 14mila necessari li avremmo portati noi grazie agli sponsor e che dunque tutti i concerti sarebbero stati gratuiti. Siamo stati liquidati in 5 minuti con superficialità dall’assessore, cosa mai successa in 12 anni di organizzazione eventi, che ci diceva che del bando non si sapeva niente, che non aveva soldi e che se volevamo farlo potevamo farlo a nostro rischio e pericolo per eventuali contributi”. Insomma, senza contributo – seppure si parli di una somma modesta –  il Tuscia in jazz lascia Viterbo, dopo quattro anni di successi (e dodici totali nella provincia), ospiti di livello internazionale e alcuni riconoscimenti di livello mondiale. Anche se lo stesso Leali lascia aperta una porticina invocando un intervento del sindaco Michelini.

Ma la versione dell’assessore alla Cultura Giacomo Barelli è abbastanza differente, e in punta di diritto. “La legge vale per tutti – attacca il comunicato – anche per Tuscia in Jazz e per Italo Leali. Dal 20 aprile scorso è cambiata la normativa sull’erogazione dei contributi, occorre cioè un regolamento di trasparenza: la precedente amministrazione non l’ha approvato, noi ne abbiamo preparata una versione che attualmente è al vaglio della commissione e che poi dovrà essere approvato dal coniglio comunale”. Senza questo regolamento, tutte le richieste di contributi non possono essere discusse né tantomeno approvato: e la cosa era nota. E non c’entra neanche niente con la bufera della settimana scorsa sui tre eventi a Ferento, visto che in quel caso si è trattato di “acquisto di beni e servizi”. Come tra l’altro ben spiegato

Giacomo Barelli e Leonardo Michelini

Giacomo Barelli e Leonardo Michelini

dall’assessore proprio su Viterbopost, alcuni giorni fa.

Barelli va oltre, e spiega: “La richiesta che mi ha fatto Leali, formulata come un contributo di 7mila euro per Tuscia in jazz oppure l’annullamento delle date, non poteva ovviamente essere raccolta. Perché così l’amministrazione avrebbe violato una legge dello Stato. E va sempre ricordato che la precedente amministrazione ha pubblicato l’avviso pubblico ben sapendo che senza un nuovo regolamento non sarebbe stato possibile erogare neanche una lira”.

In attesa del cartellone dell’estate e del settembre viterbese, che dovrebbe essere pronto a giorni.

E giusto per dare un colpo di teatro alla vicenda, ecco che la Provincia, per bocca del presidente Meroi e dell’assessore alla Cultura Fraticelli, si butta nella mischia, dichiarandosi pronta a sostenere i costi dei quattro concerti bagnaioli di Tuscia in Jazz. E l’impressione è che palazzo Gentili voglia togliere le castagne dal fuoco di Leali e aggiungerne un po’ – di castagne – alla brace di Barelli. Come se ne avesse bisogno.

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16   Commenti

  1. Giorgio Molino ha detto:

    Solo quando si tratta di organizzare spettacoli sotto l’egida della lobby di “Caffeina”-“Viva Viterbo” (vedi il famigerato “Omaggio a Gaber”), l’ottuso Barelli è solerte e interpreta le leggi in maniera a dir poco funambolica (la nota trasmissione filobattistoniana questa volta non c’entra). Complimenti al leguleio assessore pro tempore, che in così poco tempo ha attaccato così tante figurine di m. nel suo album. Un assessore da guinness dei primati!

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