Talete sceglie la linea dura: chi non è in regola coi pagamenti, resterà a secco. Lo annuncerà oggi in conferenza stampa Marco Fedele, il presidente della società pubblica incaricata della gestione del servizio idrico integrato nell’Ato 1 Lazio Nord. Chi non ha saldato le bollette, avrà il rubinetto chiuso. Non solo: Fedele mostrerà pubblicamente le buste paga sue e dei membri del consiglio di amministrazione. “A chi dice che bisogna tagliare i costi, rispondo: un consigliere prende 400 euro al mese, vi sembra eccessivo?”, chiosa il presidente della spa.
Il nodo è semplice: chi non paga è stato avvertito della possibilità di rateizzare il debito accumulato. Ma se nemmeno con le buone Talete dovesse riuscire a rientrare dei circa tre milioni di euro di bollette non saldate, allora procederebbe sulla strada dei distacchi. Ma a onor di cronaca c’è da specificare un dettaglio affatto indifferente: se una percentuale di morosità è sempre stata fisiologica, le cifre sono schizzate all’insù da gennaio. Da quando, cioè, l’emergenza arsenico è esplosa, con lo strascico delle ordinanze di non potabilità.
E’ da allora che i cittadini del Viterbese hanno cominciato a non pagare per un’acqua non utilizzabile per bere, cucinare e in alcuni casi nemmeno per lavarsi. “In alcuni Comuni – rivela Fedele – abbiamo toccato punte del 46 per cento di insolvenza. Non a Viterbo, dove la percentuale è più bassa. Siamo passati da una morosità del dieci per cento fino al 2012, al 44 per cento di media. Su un totale di bollette pari a sei milioni e 200mila euro, l’incasso di Talete è fermo al 56 per cento, ovvero tre milioni e mezzo circa. E comunque il problema si è impennato con la fatturazione di aprile, la prima del 2013 e riferita al trimestre che va da gennaio a marzo”.
Fedele questa mattina incontrerà la stampa per dare dei chiarimenti. “Non vogliamo passare per quelli che assetano i cittadini. Quando una persona è morosa – spiega – non le viene subito staccata l’utenza. Si procede con i solleciti e diamo la possibilità di rateizzare. Ma il servizio va pagato, come continua a fare la maggioranza dei cittadini. Per onore di trasparenza, diffonderò i dati dei morosi comune per comune così che tutti possano avere contezza dell’importanza del fenomeno”.
Ma questo Fedele non si chiede come mai i “morosi” siano passati al 44% da gennaio? La gente sig. Fedele l’acqua la vuole bere e ci vuole cucinare non solo farsi il bidet! Se ci si può fare solo il bidet si paga in proporzione, o no? Distribuite veleno e volete che venga pagato come acqua pura della miglior qualità. Vergognatevi , i “morosi” siete voi per un servizio che non date ma che volte pagato caro.
Sarebbe interessante sapere l’indennità che, in qualità di presidente della Talete (carrozzone inefficiente e gonfio di dipendenti-clientes pagato con i soldi dei cittadini), si mette in tasca a fine mese questo preclaro principe del foro sempre fresco di parrucchiere.