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La crisi si è mangiata anche Ferento

Giuseppe Fraticelli

Giuseppe Fraticelli

Chi pensava (o forse sperava) che l’abbuffata di cultura finisse con Caffeina, be’, si rassegni: l’estate, da queste parti, è lunga e piena di eventi. Ci pensa la Provincia, a proseguire il filo rosso culturale almeno fino a settembre, a “dopo Santa Rosa”, e lo fa presentando Festival di Tuscia. Che cosa è? Semplice: un marchio, un contenitore virtuale che racchiude varie rassegne di teatro, cinema, musica, danza e poesia. Si va dal Tuscia film fest, gli Incontri Gentili, al Tuscia in Jazz, Teatri di Pietra, Athanor Eventi e stagione teatrale di Ferento. Tutte realtà distinte, ora raccolte sotto lo stesso cappello, per dare vita ad un cartellone unico, e ricchissimo (si fa per dire), con appuntamenti per tutti i gusti fino all’8 settembre, collocati in scenari particolari, a partire dal cortile interno di palazzo Gentili, per passare ai teatri all’aperto (Ferento e Sutri), alle piazze e alle sale storiche del capoluogo, di Bagnaia, Ronciglione, Civita di Bagnoregio, Bassano Romano, Canepina.
L’idea è nata, lo dice lo stesso comunicato della Provincia, per “ottimizzare le poche risorse a disposizione, fare squadra e creare una sinergia tra istituzioni e operatori culturali per realizzare insieme un cartellone di eventi da offrire ai cittadini nei mesi estivi”. E infatti, per ottimizzare, si è ottimizzato parecchio, anche con tagli dolorosi. Spicca infatti la massiccia cura dimagrante a cui è stata sottoposta per esempio la stagione teatrale di Ferento, un tempo attesissima e rigogliosa ma negli ultimi anni alle prese con diversi problemi. Non siamo all’estinzione della kermesse, almeno non ancora, però è inevitabile notare come il menù, quest’anno, sia parecchio light: cinque eventi soltanto, tre di musica (tra cui gli immancabili Carmina Burana) e due commedie di Shakespeare, di cui una, il Riccardo III, che si terrà il 27 luglio, con Massimo Ranieri nelle doppie vesti di regista e interprete e le musiche di Ennio Morricone.

Insomma, questo è quello che passa il convento, questo è Ferento 2013. In po’ pochino rispetto ai fasti del passato più o meno recente, quando grandi attori e grandi artisti – Albertazzi, Gigi Proietti, Pambieri, la Villoresi, ma anche Battiato, Panariello o Ficarra e Picone dell’anno scorso – riempivano l’arena per spettacoli memorabili.
Festival di Tuscia è stato presentato ieri a via Saffi. A fare gli onori di casa il presidente Marcello Meroi, l’assessore alla Cultura Giuseppe Fraticelli, e la referente del consorzio Teatro Tuscia Patrizia Natale.
“L’idea del Festival di Tuscia – ha detto Fraticelli – nasce dalla necessità di integrare le migliori esperienze culturali presenti nel Viterbese per offrire una proposta variegata nei contenuti e dislocata su tutto il territorio. Solo facendo sinergia ed unendo gli sforzi è possibile garantire un prodotto di qualità pur a fronte dei tagli sempre più consistenti operati nel settore della cultura. Il Festival di Tuscia ci consente di salvaguardare e proseguire la felice esperienza di due eventi culturali di notevole successo: la stagione teatrale di Ferento, che è un appuntamento irrinunciabile dell’estate viterbese, e la rassegna culturale Incontri Gentili, nata due anni fa dalla volontà della Provincia di utilizzare e valorizzare il cortile di palazzo Gentili”. Più sincera l’analisi di Patrizia Natale: “Unendo le nostre forze abbiamo fatto di necessità virtù e credo che siamo riusciti a produrre un risultato eroico”
E il presidente Meroi “Purtroppo, con la legge 32 non finanziata dalla Regione e in attesa di recuperare qualche risorsa dal bilancio regionale, due mesi fa abbiamo dovuto fare una scelta improntata ad un progetto comune che riunisse più realtà culturali del territorio. Lo spirito del bando, infatti, era quello di proporre un programma comunque completo e diversificato ma con costi logistici e pubblicitari ridotti”. Ma Meroi è comunque fiducioso: “Festiva dl Tuscia è un progetto che sono sicuro anche in questo 2013 ci regalerà una stagione culturale estiva all’altezza delle aspettative”.

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20   Commenti

  1. Giorgio Molino ha detto:

    Giustamente bisogna prima riempire le tasche della Filippo Rossi da Trieste s.p.a. e poi pensare a tutti gli altri, Ferento compresa.

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