Un noir in salsa viterbese. Scritto da un salentino, Raffaele Donno, da più lustri trapiantato nel capoluogo, attivo in varie iniziative culturali, prima fra tutte quelle che girano intorno all’associazione “ La Ginestra”, di cui è presidente, orientata a produrre e diffondere opere poetiche in vernacolo viterbese. Il romanzo si intitola “Il canto delle Cuccuvasce. Nei giorni di rabbia di una madre” (Arduino Sacco editore, pp. 241, euro 15). Cuccuvasce: nella provincia di Lecce e dintorni così vengono chiamate le civette, da intendere ovviamente come uccelli notturni e per estensione, donne vanitose che amano farsi corteggiare.
“E’ una storia verista – spiega lo stesso autore nel risvolto di copertina – che racconta una vicenda ambientata nel primo decennio del XXI secolo e trae spunto da recenti crimini di grande clamore mediatico e giudiziario (i casi di Avetrana, Roberta Ragusa, Elisa Claps etc.)”. Non si soffermeremo sulla trama di un vero e proprio noir, (ben strutturato e raccontato, con al centro il rapporto “malato” tra un coppia di sposi e le rispettive famiglie che degenera fino a provocare un omicidio), quanto ai riferimenti a eventi del capoluogo che Donno utilizza per dare corpo e sostanza ai dialoghi.
Evento numero uno: ovviamente la Macchina di Santa Rosa e il relativo trasporto del 3 settembre, descritti da uno dei personaggi del romanzo, Nicoletta, con precisione notarile e adesione lessicale al gergo del rito (“accollate”; “viva Santa Rosa, la machina e ‘gni cosa” etc. ), , fino a rinnovellare la tromba d’aria che nel 2007, sul finire di agosto, fece sbattere traliccio e Macchina addosso al campanile di San Sisto.
Evento numero due: Caffeina, il festival letterario estivo che anima il quartiere medievale ormai da sette anni, con l’elencazione degli autori, gli attori, i registi ospitati nelle varie edizioni, e la descrizione del festoso clima che si respira tra le piazze e le vie del centro storico.
Il grande Hard Sacc ora fa l’editore! Ah, beh…