La Giunta della Camera di Commercio ha approvato il nuovo disciplinare del marchio Tuscia Viterbese per i prodotti biologici, già vagliato dall’apposito comitato di gestione e di controllo. Si è così risposto alle numerose richieste provenienti dai produttori biologici che nella provincia di Viterbo sono complessivamente quasi un migliaio (esclusi quelli in conversione), pari al 43% del numero di imprese biologiche presenti nel Lazio (fonte Sinab).
“Nel nostro territorio – dichiara Ferindo Palombella – le aziende che operano in regime di agricoltura biologica certificata rappresentano una realtà consolidata e diffusa in molti settori della produzione e trasformazione agricola. Grazie all’approvazione del disciplinare nel marchio Tuscia Viterbese si amplia notevolmente la gamma di prodotti e il numero di aziende che potranno beneficiare dell’utilizzo di un brand territoriale e di opportunità di comunicazione e marketing per veicolare le tipicità di qualità in Italia e all’estero”.
Il disciplinare prevede che i prodotti biologici siano certificati da enti terzi accreditati e che le materie prime che compongono i prodotti trasformati provengano dalla provincia di Viterbo, a meno di specifiche deroghe previste nei disciplinari dei prodotti già presenti nel paniere del marchio Tuscia Viterbese (come prodotti caseari e prodotti da forno).
La Giunta camerale ha inoltre approvato la modifica nel disciplinare del miele e prodotti apistici , relativa all’inserimento di prodotti a base di miele (tipo infusi) integrati con estratti di vegetali o di frutta fresca o secca, con una presenza di almeno il 95% di miele a marchio Tuscia Viterbese. Mentre per l’artigianato artistico tradizionale è stato inserito il disciplinare della lavorazione artigianale del vetro, già adottato dalla Regione per il rilascio del relativo contrassegno di qualità.
Sono state anche ammessi tre nuovi licenziatari: il caseificio MaremmainTuscia di Montato di Castro (prodotti caseari), l’azienda agricola Sergio Delle Monache di Vetralla (olio extravergine di oliva Dop Tuscia) e Trappolini (vini Doc e Igt). Salgono così a 192 le aziende licenziatarie del Marchio collettivo Tuscia Viterbese che producono o offrono servizi per i comparti agroalimentare, artigianale e turistico secondo disciplinari che rispondono a criteri di qualità e tipicità.