Numeri da brivido. Snocciolati, anche con qualche piccola gaffe del tutto giustificabile, dal direttore della manifestazione Andrea Baffo. Echi a livello nazionale, sia sulla carta stampata, che sulle radio (molto bella l’intervista di Rmc a Roberto Vecchioni che parla entusiasticamente di Viterbo e dell’iniziativa viterbese), che sul web. Record di presenze, di ospiti e di spettatori (è stato calcolato che in undici giorni ci sono stati almeno 400 mila visitatori). Una macchina organizzativa al limite della perfezione, grazie soprattutto all’apporto di circa 200 volontari che non si sono risparmiati per tutta la durata dell’evento. E infine, il coinvolgimento di aziende, enti e privati che, attraverso la Fondazione ma non solo, hanno permesso che si realizzasse questo piccolo miracolo viterbese.
Caffeina 2013 è andata in archivio nel migliore dei modi, con piena soddisfazione degli organizzatori, del pubblico e anche degli operatori economici. Ma in questo panorama quasi idilliaco non poteva mancare un’ombra pesante come un macigno. La totale assenza delle istituzioni locali. Regione e palazzo dei Priori hanno dovuto registrare il cambio della guardia ai loro vertici e nel bailamme si sono dimenticati dell’iniziativa; la Provincia di Marcello Meroi è cronicamente refrattaria all’evento per motivi difficilmente giustificabili. Ecco quindi che se Caffeina s’è potuta celebrare anche quest’anno, lo si deve esclusivamente ai privati, che hanno coperto i costi di gestione. “Questa splendida edizione è stata possibile – ha spiegato infatti il presidente della Fondazione Michele Pepponi durante la conferenza stampa tenutasi presso ICult, l’incubatore Culturale di Bic Lazio appena inaugurato – grazie a chi crede nell’impossibile, come i 37 soci fondatori, i 400 tra soci sostenitori e benemeriti, i partner istituzionali che hanno sostenuto anche economicamente il festival, così come gli sponsor nazionali, gli sponsor tecnici e tutti gli inserzionisti”.
Ed ecco allora che Michele Pepponi il sasso nello stagno poi l’ha gettato. “Caffeina non solo è un festival culturale che rende la città molto attrattiva per un periodo di tempo – ha continuato – ma sta diventando una vera e propria risorsa economica per Viterbo. Abbiamo calcolato che, viste le persone che hanno visitato la Cittadella, si è arrivati a una spesa complessiva di circa 800 mila euro”. E qui il messaggio è stato chiaro: se Caffeina fa questo per Viterbo, cosa fa Viterbo per Caffeina?
Pepponi la risposta ce l’ha: “Voglio sottolineare ancora una volta l’importanza della Fondazione, una struttura necessaria per arrivare a gestire un Festival che genera questi numeri. Far parte della Fondazione significa far parte del Festival e aiutare un progetto a crescere sempre più: è un mezzo per raccogliere energie. Per l’importanza a livello nazionale che Caffeina ormai ha raggiunto è necessario aprire dei tavoli istituzionali locali perché una manifestazione del genere ha bisogno di un rapporto con tutti”.
Già, un tavolo istituzionale. Per capire una volta per tutte se gli amministratori viterbesi preferiscano puntare sulla cultura che porta sviluppo o sulle manifestazioni con cui alla fine racimolare un pugno di voti alle prossime elezioni.
Ancora soldi nostri a Caffeina? Ma non basta aver messo un ottuso scherano di Filippo Rossi da Trieste all’assessorato alla cultura del comune di Viterbo? In provincia, sempre che le province continuino ad esistere, chi metteranno in futuro, la domestica a ore di Filippo Rossi da Trieste? Occhio, cari ingordi, che l’ultimo boccone può andare di traverso e uccidere…
addirittura uccidere.. signor molino, come lei ben sa, filippo rossi non è caffeina. se filippo rossi le è antipatico io la farei vivere un pò con quei 200 volontari che hanno sudato con il solo scopo di interagire, condividere, gioire per una città finalmente viva. uno che sta sulle scatole non può condizionare un intera città.. caffeina è una risorsa, come i militari o l’università. ma anche lei probabilmente sarà uno di quelli che dice : che palle i militari, che palle l’università che palle caffeina.. io la farei vivere signor giorgio a viterbo, senza nulla di tutto questo. si tenga le sue convinzioni.
anzi.. volevo estendere i miei complimenti alla vostra testata giornalistica. almeno voi ne parlate. c’è chi si vanta di fare giornalismo che, solo per il fatto che c’è un signor rossi in mezzo, l’ha completamente ignorata. quindi signor direttore a lei va il mio plauso. almeno lei si è accorto che in 11 giorni qualcosa succedeva..
Caro Bruno,
i militari, l’università, Caffeina, le risorse, che palle… Al di là di queste amenità da viterbicolo qualunque con cui si bea, la inviterei a chiamare le cose con il proprio nome. E quindi invece di cianciare di volontari, parliamo di sfruttamento del lavoro, in molti casi anche minorile. Parliamo di una persona, nella fattispecie Filippo Rossi da Trieste, che, grazie a una manifestazione che di culturale non ha proprio nulla (che cosa ci sia di culturale nel presentare libri devono ancora spiegarcelo; cultura è scrivere e pubblicare libri, non sbrodolarsi addosso presentandoli), è riuscito a ricavare un reddito e un posto al sole (discretamente retribuito) nell’ambito della politica locale. Tutto il resto sono castronerie buone soltanto per i viterbicoli qualunque. Si tenga quindi le sue castronerie e ci faccia un bel quadretto.
che meraviglia.. leggere il suo commento è stato il mio tempo migliore oggi. è inutile continuare a parlarle anche perchè potrebbe avere un attacco di ulcera da invidia, forse il signor rossi, a differenza sua, è riuscito a fare qualcosa che lei non è nemmeno in grado di pensare.. comunque mi faccio il mio quadretto così la faccio contenta.
ah dimenticavo: qualora dovesse incontrare un volontario di caffeina, (io sono uno di quelli) mi chieda pure se sono stato sfruttato. le risponderò a mio modo.. un viterbicolo.
Contento e cojonato, caro Bruno il volontario. Poi se vuole avere un quadro più completo sul suo idolo di cartapesta, chieda un po’ giro, a partire magari da un certo Fini. Buona giornata a lei, e usi ogni tanto il cervello. Sempre che riesca a capire la differenza tra quest’ultimo e le sue estremità.
lui non è il mio idolo e non lo era nemmeno prima che conoscessi lei.. E’ lei il mio idolo ora!!! mi perdoni. per l’ultima parte del messaggio ho delle difficoltà.. mi insegni come, sarò a bocca aperta aspettando il suo eloquio e fornendole ulteriore materiale per le sue sagaci risposte. buona serata, un viterbicolo, contento e cojonato, ed estremamente felice di esserlo. la saluto cordialmente con viva e vibrante soddisfazione.
i troll sono meravigliosi!!!
Piccola postilla: il signor Rossi, come lo chiama lei in preda a un evidente e grottesco lapsus freudiano, è in grado di pensare, e bene, solo ai suoi affari. E in questo campo, dobbiamo ammetterlo, è senza dubbio il migliore.
Soprattutto i troll schiavi di un tale Filippo Rossi da Trieste, che lasciano il cervello al loro ducetto e ragionano con i loro piedini lerci.
Le posso solo consigliare un ottimo psichiatra. A volte fanno miracoli, ma il suo mi sembra veramente un caso disperato.
ha ragione direttore.. me ne consiglia uno?
Va bene uno qualunque per un viterbicolo qualunque come lei. L’importante per lei è che non passi da una Scientology all’altra. Il rischio, considerata la sua pervicace insufficienza mentale, c’è ed è pure notevole.
In quanto a ignoranza, i filppini caffeinomani ne hanno da vendere. A partire dal loro ignorantissimo ducetto Filippo Rossi da Trieste, uno che, al pari del suo ex mentore Fini, ha scritto più libri di quanti ne abbia letti.