Viterbese by night. Fico. Suggestivo. S’accendono le luci dei riflettori, il verde del campo che brilla, il bianco delle reti che spicca, i fumogeni e tutte quelle cose lì. Appuntamento a stasera, stadio Rocchi ore 20.45, per la finale playoff del girone E di serie D: chi vince tra Viterbese e Voluntas Spoleto passa alla fase nazionale, dove il gioco si fa duro per davvero. Ma torniamo alla gara in notturna. Al concetto stesso, che per una sera farà sentire gli spettatori della Palazzina come invitati ad un grande evento, magari quei derboni di serie A che vanno in onda solo su Sky. I più romantici, poi, non potranno fare a meno di ricordare i bei tempi che furono: le partitazze col Sora, col Catania, col Giulianova e tante altre ai tempi della C1. Persino quelle in C2, con la Spal e il Rieti, o finanche le amichevoli contro la Lazio, la Roma, l’odiata Ternana. Un notte da leoni, insomma, facendo finta che non sia passato del tempo e che intanto non sia successo niente. Invece no, è successo e sta succedendo un gran casino, intorno alla Gialloblu, per tutto quello che c’è fuori.
Il presidente e il vicepresidente dimessisi a marzo e mai più sostituti. La Finanza che va allo stadio (però di giorno), a frugare tra i bilanci cercando irregolarità. I tifosi pii che raccolgono denaro per aiutare i giocatori a tirare avanti. Il benefattore Deodati che ogni tanto ammolla qualche migliaio di euri perché, si sa, ha il cuore d’oro. Tanti di quei casini che la Siria, in confronto, sembra Mirabilandia. Con dei paradossi allucinanti che vale la pena ricordare.
Tipo. Quelli che hanno pensato, tirando un sospiro di sollievo: “Meno male che con lo Spoleto non giochiamo in trasferta, almeno risparmiamo i soldi del viaggio e dell’albergo”. Risparmiano un cavolo: non sanno, questi ottimisti di natura, che giocare di notte allo stadio Rocchi costa un sacco di soldi. Perché i megariflettori dell’impianto dovranno stare accessi per un paio d’ore abbondanti (facciamo anche tre) e consumano più corrente di Flavio Briatore quando usa il phon. Insomma, tra l’allenamento di prova di ieri sera, per abituare i giocatori all’orario e alla luce artificiale, e la gara di oggi, pare che la bolletta sfiorerà i tremila euro. Praticamente il costo di due trasferte in Umbria o in Toscana, pernottamento incluso.
Meno male che ci penserà il Comune, a dare una mano alla Viterbese. Come ha fatto per certe beghe per le bollette dell’acqua, o per dare una sistemata all’erbetta del pratino, non appena la primavera l’ha fatta crescere più rapidamente. Nella speranza che tutti questi sforzi possano servire alla squadra – che, per inciso, di aiutini ha dimostrato di non averne bisogno – e che ogni tentativo non sia vano. Se non per garantire la sopravvivenza della società, quanto per regalarle la più dolce delle morti. Tu chiamala, se vuoi, eutanasia pallonara.
Strano che Filippo Rossi da Trieste, a parte una contestata comparsata elettoralistica allo stadio, non abbia ancora proposto qualcosa di mirabolante riguardo alla Viterbese…