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Pubblicare i dati di chirurgia oncologica?

Raffaele Macarone Palmieri

Raffaele Macarone Palmieri

Rendere pubblici o meno i dati in chirurgia oncologica e come poterli interpretare in maniera corretta. È questo un tema che da anni vede contrapposti dialetticamente medici, giornalisti, amministratori e associazioni che rappresentano determinate categorie di cittadini e di pazienti. Un tema importante perché influisce sulla scelta delle persone rispetto alle strutture ospedaliere a cui rivolgersi.

Di questo si parlerà nel corso della giornata monotematica “La pubblicizzazione dei risultati e la stratificazione in chirurgia oncologica digestiva” che si terrà oggi, a partire dalle ore 9, presso l’aula magna del rettorato dell’Università degli studi della Tuscia. L’iniziativa è organizzata dalla Sico, la Società italiana di chirurgia oncologica, in collaborazione con l’unità operativa di Chirurgia generale del Complesso ospedaliero di Belcolle, diretta da Raffaele Macarone Palmieri.

“La pubblicizzazione dei risultati in chirurgia oncologica digestiva – spiega Macarone – costituisce un momento estremamente delicato, ma assolutamente necessario, per stabilire un vero patto di trasparenza tra cittadini da un lato e chirurghi, reparti e ospedali dall’altro. Nel mondo anglosassone, da numerosi anni, il problema è stato affrontato e risolto in maniera assolutamente pragmatica: negli Usa esistono, infatti, i Best hospital honor roll che permettono al paziente di fare una scelta consapevole basandosi sulle caratteristiche strutturali e sui risultati annuali dei diversi ospedali, garantiti da istituzioni qualificate a farlo. In Italia, fin quando non si è dato inizio al programma nazionale Esiti, abbiamo assistito alla pubblicazione da parte di vari media, senza alcun serio criterio qualificante, di classifiche e stelle Michelin, per reparti e ospedali, che hanno creato false attese per alcuni giudizi negativi e dannosi per altri, in maniera assolutamente arbitraria. Strettamente collegata con la doverosa pubblicizzazione dei risultati, che ci mette al passo con gli altri paesi più avanzati, è l’indicazione della stratificazione del rischio perioperatorio dei pazienti operati per patologia oncologica digestiva. Particolarmente attuale, per motivi etici e sociali, si preannuncia la tavola rotonda su questa tematica specifica della sessione pomeridiana alla quale parteciperanno illustri invitati che la renderanno ancora più interessante”.

Nel corso della giornata monotematica interverranno numerosi esponenti della medicina, dell’amministrazione di sanità, dell’informazione, nonché autorità civili, giudiziarie e religiose.

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