Piani di rientro che hanno tagliato senza logica, non generando risparmi ma svuotando i servizi al cittadino. E’ il quadro della sanità tracciato ieri pomeriggio in Provincia nell’ambito dell’incontro “Per il diritto alla salute”, organizzato da Rifondazione comunista. Una tavola rotanda con tanti ospiti, alcuni dei quali non hanno lesinato pesanti critiche. Come Marco Scipioni, psicologo e rappresentante dell’Usb, che senza mezzi termini ha denunciato: “Se i Nas controllassero Belcolle chiuderebbero molti dei reparti. Nell’ospedale di Viterbo l’illegalità è diffusissima perché gli spazi non ci sono e quotidianamente i pazienti sono parcheggiati nelle corsie”.
Il discorso del sindacalista è il seguente: “E’ stato folle chiudere gli ospedali periferici prima che il blocco C di Belcolle fosse completato perché nelle condizioni attuali non ha gli spazi né i mezzi per far fronte al flusso arrivato dalla provincia”. Il risultato, per Scipioni sono i pazienti parcheggiati nei corridoi: “Accade a chirurgia come a psichiatria. Ed è illegale. Perché i Nas non controllano? Forse perché dovrebbero sigillare tutto?”. Ma il rappresentante Usb ha parlato anche di rete delle emergenze saltata per la chiusura dei pronti soccorso di Acquapendente e Montefiscone (derubricati a punti di primo soccorso), con la conseguenza che “la gente rischia di morire per strada. E’ successo – denuncia – a un paziente che da Acquapendente doveva essere trasportato a Belcolle ma durante il tragitto è deceduto”. E poi c’è il registro dei tumori arrivato solo nel 2006 e che mostra un’incidenza della malattia molto elevata e che non verrebbe approfondita: “Siamo la provincia in Italia con il maggior numero di casi di tumore all’apparato gastro-intestinale. Perché – si chiede – non se ne studiano le carte?”.
All’incontro hanno preso la parola anche Giorgio Demurtas per la Cgil, il candidato a sindaco di Rc Marco Prestinizi e l’ex consigliere regionale Ivano Peduzzi. Quest’ultimo, tra le altre cose ha ribadito come “le rsa e la riabilitazione siano quasi totalmente in mano ai privati che – accusa – non fanno di certo gli interessi dei pazienti”.
LA POPOLAZIONE DI VITERBO CHE VIVE NELLE VICINANZE DELL’OSPEDALE BEL COLLE DI VITERBO MUORE DI CANCRO ED ALTRE MALATTIE.PERCHE’? DAL 1991 AL 2013 HANNO VERSATO NEL CORSO D’ACQUA DENOMINATO FOSSO DELL’OLMO I LORO LIQUAMI. oSIIA: PROVENIENTI DALLE RADIOLOGIE DALLE ONCOLOGIE DALLE SALE OPERATORIE E…DAI LAVANDINI DELLE INFERMIERIE.
PARTITA NEL 2010 MEGA INDAGINE DA PARTE DELLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI VITERBO.