Lui – Evviva abbiamo il Governo !
Lei – Evviva, perché ?
Lui – Non saprei, tutti dicono che il Governo ci vuole e quindi ero contento. Toglieranno l’Imu subito da giugno, faciliteranno le assunzioni di giovani e forse faranno anche la riforma elettorale.
Lei – Ma dai! Non posso crederci. Si tratta di due punti del programma di Bersani e dell’unico punto programmatico di Berlusconi.
Lui – Ti credo, al Governo ci sono Pd e Pdl e anche Monti. In pratica, pari pari come era prima delle elezioni. Anche Napolitano è lì. L’unica cosa che è cambiata è il Presidente del Consiglio che si chiama Letta Enrico e ha capito che non può parlare più di rigore ma di crescita, anche se non dice come crescere, come Monti insomma.
Lei – Allora siamo messi bene! Ora però avremo il Movimento 5 Stelle che farà proposte, programmi, progetti e farà lavorare questi perditempo di parlamentari. Almeno questo di nuovo ci sarà.
Lui – Si forse, ma secondo te, una casalinga di Roma può fare il capogruppo?
Lei – Io penso di si. E non offendere le donne. Non lo farà bene, ma bene come lo sapevano fare i politici di una volta come Andreotti, o Fanfani, o Craxi. Ma tutto sommato i risultati non saranno peggiori. In fondo i democristiani di un tempo ci hanno portato a essere il Paese con il peggior senso civico del mondo o quasi. E se non è colpa loro sarà colpa nostra, ma è la stessa cosa.
Lui – Ma oggi abbiamo un governo di larghe intese. C’è la crisi economica e l’euro che ci impone di rispettare tutti gli impegni dell’Euromerkel. Non è certo come ai tempi di Fanfani. Oggi c’è lo spread.
Lei – Sei sicuro di quello che dici? Ai tempi di Fanfani, se volevo lavorare nel pubblico e nel privato ci voleva la spintarella; se volevo fare una radiografia ci voleva la conoscenza alla Usl. I giovani cantavano e ballavano e non gli fregava nulla del futuro, tranne nel ’68. Ma quei giovani ora sono grandi e gli frega molto meno di prima del futuro. Quindi dimmi: cosa è cambiato?
Lui – Si, forse hai ragione. Non è cambiato nulla. Siamo solo noi che speriamo che cambi qualcosa e non ci vogliamo rassegnare.