D’accordo: con la cultura non si mangia (almeno, non ci mangiano tutti) ma almeno si parla. E parecchio, a volte con cognizione di causa e altre volte a vanvera. Purché se ne parli. E ieri se né parlato, grazie all’incontro promosso da Melting pot comunicazione, che nella cornice dell’Underground, in via della Palazzina, è riuscito nell’impresa di riunire la stragrande maggioranza dei candidati sindaco di Viterbo, 12 su 14, per affrontare appunto i temi culturali. Con annessi e connessi. C’erano quasi tutti – mancavano solo Giovanni Adami di Fiamma Tricolore e Renzo Poleggi de La Mia Tuscia – e tutti hanno parlato per cinque minuti, cronometrati, delle loro idee sulla questione C, nel senso di cultura. Alla fine, quello che hanno detto è rintracciabile nei rispettivi programmi elettorali: niente zuffe, niente dibbbattito stile Processo del Lunedì, molto fair play. Bravi. Quello che invece interessa parecchio è la pubblicazione, in concomitanza dell’incontro, dello studio elaborato dallo staff di Melting pot.
Un’analisi certosina di tutte le delibere del Comune iscritte al bilancio per l’anno 2012, emesse dal Quarto settore, quello appunto che si occupa di Cultura e sport. I ragazzi di Mp, guidati dal direttore Mauro Morucci, hanno raccolto tutte le delibere, con importi e destinatari, e poi le hanno divise per macrosettori e attribuite alle associazioni o agli enti che ne hanno beneficiato. “Non entriamo nel merito di come sono stati gestiti questi soldi, li presentiamo e basta”, ha detto lo stesso Morucci, annunciando poi che la stessa operazione verrà fatta ogni anno, a marzo. Il totale dei fondi erogati nel 2012 ammonta a 475mila euro. Tre i macrosettori: Religioso/Folcloristico, Sport, e Cultura/spettacolo/arte, che poi è il vero oggetto dello studio e che è stata a sua volta distinta in aree. “Di sicuro da questi dati emerge chiara una cosa – ha spiegato ancora Morucci – e cioè che il Comune è un attore in grado di avere un ruolo molto forte, se non il più forte, nello sviluppo di una politica culturale per il territorio, anche nel caso di tagli dei fondi per la cultura”. Un messaggio rivolto ai dodici candidati in platea. Della serie: chi andrà a Palazzo dei priori sa cosa avrà in mano.
E mentre parlano Bonatesta e Marini, arriva Santucci, i Cinque Stelle e Casapound piazzano i simpatizzanti, Filippo Rossi s’aggira tra i dischi dei Ramones e quelli di Sting, ecco che conviene concentrarsi sui dati prodotti da Melting Pot. E si scoprono elargizioni sparse “a pioggia”, per accontentare tutti, ma veramente tutti. Dal club Harley Davidson al concerto di Ron (20 mila euro), dal concerto per il solstizio d’estate alla presentazione del libro “Storia del Carnevale nella Tuscia” (250 euro). E anche le cifre fanno discutere: se Caffeina per esempio ha preso per il 2012 30 mila euro e il Tuscia Opera festival 20 mila (d’altronde, sono i due eventi clou dell’estate), lasciano un po’ perplessi i 3 mila euro regalati alla Modavi per la corsa dei Babbi Natali, del resto molto tipica in questa zona. E anche i 2 mila euro elargiti al Beatles fans per il “Beatles day” stonano un po’, con tutto il rispetto per i baronetti di Liverpool. Così come stonano i soli 500 euro concessi al Certamen della Tuscia, appuntamento classico – nel vero senso della parola – del liceo Buratti. E di esempi ce ne sono parecchi, come i 6500 euro rimediati dall’Associazione Pmc per il memorabile concorso miss Reginetta d’Italia.
Il totale dice 632mila euro, di cui appunto 473 mila per la Cultura e lo spettacolo, 95 mila per lo sport (occhio, perché nel 2012 Viterbo era “Città europea dello Sport”, anche se non tutti se ne sono accorti) e 82 mila per gli eventi religiosi e folkoloristici. Tanti soldi, insomma, che magari il prossimo inquilino di palazzo dei Priori gestirà in modo diverso. Bastava saperlo prima.
Caffeina Cultura e Tuscia Opera Festival, che l’immaginifico articolista definisce addirittura eventi clou dell’estate, hanno ricevuto e ricevono sovvenzione, oltre che dai privati, anche da altri enti pubblici quali la regione, i ministeri eccetera. Quindi il computo totale dei finanziamenti pubblici è quanto meno parziale. Ma, restando alle casse comunali, qualche altra curiosità rimane. E il fine dicitore Manganiello, fresco candidato (dopo peraltro aver presenziato a una manifestazione politica di Philip Red from Trieste) con l’ex autista di Perugi e sindaco pro tempore, ad esempio quanto ha preso e prende dal comune per Senza Caffeina (spazio autonomo all’interno di Caffeina) e la gestione (e non solo) dell’orripilante (architettonicamente) teatro tenda? E i rotelliani di Medioera quando prendono? Speriamo di leggere presto, magari in un altro più dettagliato articolo, anche queste cifre.
C’avete fatto caso – come avrebbe esordito il compianto Aldo Fabrizi – che sul flatulente sito of the big but stinky journalist hanno pubblicato un pezzo di un ex (ex?) fedelissimo di Peppe Buccia Fioroni che butta assolutamente in burletta la questione dei soldi che l’amministrazione comunale eroga per la cultura? Paura di fare il nome di qualche amico o inserzionista? In Sicilia, ma pure da queste parti, un comportamento così si definisce omertà mafiosa. Quando non mafia tout court.