Una liquidità per quasi cinque miliardi di euro che ora starà alla forza dei consiglieri non farsi scippare in toto da Roma. Perché se la vicinanza della Capitale potrebbe rappresentare un’occasione di sviluppo, il più delle volte finisce per rivelarsi un buco nero capace di risucchiare la stragrande maggioranza delle risorse. E così, all’indomani dell’approvazione del bilancio da parte del consiglio regionale, a tirare i conti si vede un bel gruzzolo ma il cui utilizzo dipenderà dal sistema di pesi e contrappesi che chi siede alla Pisana sarà in grado far valere a favore del territorio di provenienza. Discorso campanilistico ma, vista la crisi e considerata la penuria di fondi pubblici, il braccio di ferro ci sarà, eccome.
“Il bilancio approvato – spiega Enrico Panunzi, consigliere regionale del Pd e presidente della sesta commissione consiliare – è stato ereditato in gran parte dalla passata giunta Polverini, che lo aveva approvato a dicembre. Per non perdere le anticipazioni della Cassa depositi e prestiti, anche se ci siamo insediati il 25 marzo, abbiamo lavorato per studiare il documento e approvarlo entro il 30 aprile. Da qui a giugno, con l’assestamento, riusciremo a dare un’impronta più politica allo strumento”. Anche se per Panunzi la cifra del nuovo corso è già stata data: “Il Lazio – aggiunge – in sostanza potrà godere di un’anticipazione pari a circa 5 miliardi di euro, con notevoli ricadute positive sull’economia regionale e un grande impulso alle imprese, visto che si potrà pagare una parte di debiti contratti negli anni scorsi, soprattutto nel settore sanitario”.
Che le prossime settimane siano cruciali non lo nasconde Riccardo Valentini, anche lui consigliere regionale viterbese, eletto però nel listino di Nicola Zingaretti. “La Regione eredita grossi problemi di bilancio e di liquidità: le risorse – ammette – sono poche. E allora anche durante la fase di assestamento dovremo impegnarci affinché Roma non fagociti tutto e arrivi una boccata d’ossigeno anche per le imprese locali e per i Comuni che hanno problemi a pagare i fornitori”.
Ma Valentini si spinge oltre, preannunciando quali saranno le tematiche su cui intende concentrare i suoi sforzi e, possibilmente, far confluire denaro sonante. L’arsenico, innanzitutto. “E’ urgente mettere delle risorse – dice il consigliere – per pianificare il monitoraggio e individuare risorse alternative al dearsinificatore”. Quindi, il lavoro e le politiche sociali. “Ho già presentato una proposta di legge per dare i beni demaniali in gestione a imprese e cooperative di giovani allo scopo di sviluppare agricoltura e occupazione. Poi, va aiutato il terzo settore che, con le associazioni di volontariato, è arrivato – ragiona – a sopperire le carenze del pubblico in materia di assistenza e rete sociale di sostegno”.
Infine, ma non come ordine di priorità, l’ambiente: “Lavorerò – conclude – affinché si incentivi la riqualificazione energetica degli edifici e la fornitura di energia a basso costo alle imprese individuali e artigiani. Energie rinnovabili e green economy sono fondamentali per rilanciare il tessuto artigianale del Viterbese, ossatura prioritaria della nostra economia”.
Evviva Riccardo Valentini (la testa più lucida della Pisana) e le sue geniali ricette! Vai Riccà, che il grande Ugo è fiero di te!