Nessuno, di intelligenza media, e nessuna persona di sinistra potrà mai comprendere perché Bersani e il Pd non hanno votato Stefano Rodotà per la presidenza della Repubblica. Ritenendomi uno di sinistra e nella media, anche io non ho capito. Il Pd, appena dopo le elezioni, ha rincorso il Movimento 5 stelle con proposte vaghe, come gli otto punti di Bersani: un concentrato di banalità a cui non si poteva aderire perché non c’era nulla su cui aderire. Poi l’improvvisa virata, con la proposta Franco Marini: un assist insperato per Berlusconi e un discreto autogol. Ed è bene che sia fallita ed è anche giusto che Bersani e tutta la segreteria si siano dimessi. Spero solo che non ci siano ripensamenti.
Ora il Pd farà un congresso, che se sarà guidato dalla nomenclatura e vedrà le solite facce alla guida, con l’unico obiettivo di mantenere lo zoccolo duro che tra poco si assottiglierà intorno al 20 % . Ma il Pd deve cambiare se vuole governare il Paese per riformarlo. Giuliano Amato o Enrico Letta non apporteranno nessun cambiamento alla società italiana; governeranno vivacchiando perché Monti e Berlusconi questo vogliono: sono il conservatorismo e la sinistra non può conservare. Non ci deve essere moderazione nella sinistra, ma cambiamento e riformismo, altrimenti diventa centro o destra.
Matteo Renzi non potrà mai essere il segretario del Pd perché gli iscritti sono per la maggior parte sinistri di nome ma non di fatto; costituiscono quello spaccato della società che lavora, magari nel settore pubblico, coperto negli stipendi e nella posizione, ed hanno paura del futuro perché per loro potrebbe solo peggiorare se cominciamo a toccare i privilegi. Ma Renzi è in grado di dare una prospettiva, un sogno. Ma chi lo vuole il sogno? Chi sogna un futuro sono sicuramente i figli, che costituiranno la spinta verso il cambiamento; non certo i padri, assonnati di fronte a Milan-Juventus.
Nonostante questo, continuo a non capire perché i grandi elettori del Pd non hanno votato Stefano Rodotà. Forse lo comprendo, perché allearsi con il Movimento 5 stelle avrebbe cambiato, se non il Paese, almeno la politica. E proprio costoro, quando gli è stato proposto, durante le primarie del centrosinistra, hanno fatto quadrato per conservare tutto quello che si poteva conservare.
Spero che Renzi provi a cambiare questo partito, ma non faccia una battaglia per fare il segretario. Perché il percorso è lungo e non tutti gli iscritti al Pd vogliono cambiare il Paese. Ci vuole tempo e tanto lavoro. In Italia le forze conservatrici non stanno solo con Berlusconi, Monti e con la Lega. Ma il Pd può farcela.